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Calcio: Ventura, inadatto come ct? Ho 30 anni di esperienza

17 ottobre 2016 | 12.59
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Il ct dell'Italy Gian Piero Ventura reacts during the WC 2018 football qualification match between Italy and Spain on October 6, 2016 at the Juventus stadium in Turin. The match ended on a 1-1 draw. / AFP PHOTO / Marco BERTORELLO - AFP
Il ct dell'Italy Gian Piero Ventura reacts during the WC 2018 football qualification match between Italy and Spain on October 6, 2016 at the Juventus stadium in Turin. The match ended on a 1-1 draw. / AFP PHOTO / Marco BERTORELLO - AFP

"Dicono che Ventura soffre la panchina dell'Italia? Non conoscono Ventura... qualcuno contesta il fatto che non io non abbia mai vinto dei campionati, non avendo mai allenato squadre che lottano per lo scudetto non l'ho mai vinto, ma io e i miei collaboratori ne abbiamo vinti altri, tanti giovani lanciati, milioni di plusvalenze, vuol dire che è stato fatto un buon lavoro. Le pressioni fanno parte della vita, 30 anni di calcio non si possono cancellare e un po' di pressioni sono in grado di sopportarle. E' un momento storico particolare dal piano generazionale che l'Italia sta passando, ci sono molti giovani che si stanno affacciando, è un momento delicato che deve essere affrontato con un po' di raziocinio". Così il ct azzurro Gian Piero Ventura, ai microfoni di Radio Anch'io Sport, replicando a chi sostiene che non sia adatto alla guida della Nazionale.

"Quella in azzurro è un'avventura stimolante, impegnativa per mille motivi perché per la prima volta si qualifica direttamente una sola squadra del girone al Mondiale, e non siamo teste di serie ma abbiamo la Spagna davanti, per tanti motivi quindi è emozionante. Che nazionale penso di mettere in piedi? Penso di sfruttare quei giocatori che il campionato mette a disposizione, soprattutto i più giovani. Allenare la nazionale è stata una scoperta negativa sul tempo, quando hai tre giorni non puoi fare cambiamenti importanti. All'Europeo Conte aveva costruito una squadra con una struttura e in tre giorni sarebbe stato una follia pensare di poter cambiare, lo potremmo fare strada facendo perché il dato anagrafico di alcuni spinge a modificare e a mettere in condizione i più giovani di poter dare un contributo importante. E' evidente che occorre del tempo e ce ne è poco. Chi vuole tutto e subito difficile ma credo si possa fare piano piano".

Il tecnico azzurro è tornato poi a parlare del caso Pellè. "Spero che non sia stato frainteso quello che è successo. Si è visto di peggio sui campi, ma con la maglia azzurra non deve accadere. Il gruppo Italia all'Europeo ha esportato una immagine di gruppo corretto e positivo e quel gesto è andato ad intaccare l'immagine del gruppo azzurro e quello che rappresenta. Pellé credo che un minimo di riflessione la debba fare, è un bravo ragazzo e buon giocatore e non c'è nessuna preclusione per nessuno. Un minimo di riflessione bisogna concederla, se il tempo dirà che Pellé merita, nessuno si castra per un principio e porte aperte a tutti".

Ventura rimanda al mittente anche il discorso che parla di un gioco poco offensivo. "Tre-quattro anni fa ho esportato un calcio offensivo con il 4-2-4, il primo a farlo. Ma non c'è niente di deciso. Berardi? C'è stata molta confusione. Io avevo parlato chiaro, Berardi è un giocatore che stava crescendo in modo esponenziale è un capitale della nazionale e bisognava trovare il miglior modo per sfruttarlo. Nel momento in cui, avendo un minimo di tempo di 5-6 giorni, riusciamo a modificare qualcosa tutti gli esterni che ci sono vengono presi in considerazione. Niente è bloccato e c'è molta voglia di portare avanti un discorso ma serve tempo per organizzarlo. Ci sono i presupposti per mettere questi giocatori in un contesto tattico ideale".

Nessuna preclusione da parte del ct azzurro neanche per gli oriundi. "Telles? Abbiamo detto che c'è la possibilità di avere tutti quelli che possono giocare con la nazionale italiana, anche Papu Gomez dice le stesse cose, nel momento in cui sono realizzabili e convocabili sarà il campo a dire se meritano il gruppo azzurro", ha proseguito Ventura che poi loda il portiere del Milan Donnarumma. "E' straordinario, se non ci fosse Buffon davanti avrebbe già avuto il posto. Un conto è vederlo giocare un conto in allenamento, ha un futuro straordinariamente importante, è stata una sorpresa. Buffon ha fatto la storia della Juve e della nazionale, stiamo parlando del giocatore e dell'uomo con l'importanza che riveste, ma tranquillizza il fatto che sta nascendo un altro Buffon".

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