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Verso orecchie e naso da cellule grasso, studio londinese

03 marzo 2014 | 15.22
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Verso orecchie e naso da cellule grasso, studio londinese

Roma, 3 mar. (Adnkronos Salute) - Scienziati britannici hanno creato cartilagine umana a partire da cellule staminali del grasso addominale. L'obiettivo ora, spiegano, è quello di usare questa cartilagine prodotta in laboratorio per ottenere orecchie e naso da usare per i trapianti. E aiutare così le persone che hanno subito incidenti o sono nati con una malattia, la microtia, che porta le orecchie a non svilupparsi completamente. I ricercatori del Great Ormond Street Hospital e dell'University College di Londra, fra cui anche una studiosa italiana, descrivono lo studio su 'Nanomedicine: Nanotechnology, Biology and Medicine'.

Attualmente i medici prelevano la cartilagine dal corpo del bambino con difetti del volto o delle orecchie, gli danno la forma di naso o padiglione auricolare e lo impiantano nel piccolo paziente. La nuova tecnica permetterà di coltivare l'organo usando solo un piccolo campione del grasso del bimbo, da cui vengono estratte le staminali, riferisce il 'Telegraph'. Ora, dopo aver ottenuto la cartilagine, gli scienziati metteranno una sorta di nano-impalcatura a forma di orecchio nel 'brodo' di staminali, in modo che queste possano prendere forma e struttura corrette, mentre diventano cartilagine. Il risultato verrà poi impiantato.

Certo non aiuterà a risolvere eventuali problemi di udito, ma il nuovo orecchio sarà biologicamente simile a quello reale. "Si tratta di una prospettiva eccitante - commenta alla stampa britannica Neil Bulstrode, chirurgo plastico del Great Ormond Street Hospital e coautore dello studio - Se riusciamo a produrre un blocco di cartilagine usando staminali e ingegneria tissutale, questo potrebbe essere il Santo Graal per il nostro settore".

Ogni anno migliaia di bambini nascono con questa deformità congenita. Molti hanno un orecchio interno intatto, ma sperimentano una perdita di udito a causa della mancanza della struttura esterna. Per loro questo studio potrebbe cambiare le cose, ma secondo i ricercatori il lavoro potrebbe avere riflessi anche per altri trapianti: potrebbe essere usato per ottenere ossa e altri tessuti umani, evitando il rischio di rigetto. L'italiana Patrizia Ferretti, responsabile della Developmental Biology all'Ucl, spiega sul 'Daily Mail' che "al momento prendiamo la cartilagine dalle costole" del bambino, "e questo significa una importante procedura chirurgica che crea un difetto permanente, dal momento che la cartilagine costale non ricresce. Con questa tecnica si potrebbero mettere le staminali sullo 'stampo' di un orecchio, o usare una stampante 3D per ottenere l'impalcatura a forma di orecchio che conterrà le cellule trasformate poi in staminali".

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