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Cuneo: violazione normativa anti riciclaggio, Gdf scopre 8 casi

27 agosto 2014 | 14.28
LETTURA: 2 minuti

Tra i vari casi quello di una società, attiva nell'edilizia, che sistematicamente riscuoteva acconti in contanti per importi consistenti

Cuneo: violazione normativa anti riciclaggio, Gdf scopre 8 casi

Otto casi di violazione della normativa antiriciclaggio accertati nell'ultimo semestre dalla Guardia di Finanza di Cuneo: l'attenzione delle Fiamme Gialle si è concentrata sui passaggi ''illeciti'' di denaro contante, effettuati tra vari soggetti ed imprese del cuneese, ma anche di altre province del nord Italia, avvenuti senza avvalersi degli intermediari finanziari abilitati, cioè banche e società finanziarie, e quindi fuori dei canali previsti dalla legge.

Dai documenti esaminati, i finanzieri hanno rilevato che in varie occasioni i pagamenti tra persone fisiche e/o imprese erano stati perfezionati trasferendo denaro contante per importi superiori alle soglie massime consentite dalla legge. Le irregolarità hanno riguardato per lo più transazioni commerciali ''ordinarie'', come compravendite di merci o saldi di fatture, ma non sono mancati casi di cessioni d'azienda per una cospicua parte in nero o il coinvolgimento di professionisti che hanno operato da garanti nel trasferimento di somme oltre la soglia lecita tra privati.

Tra i vari casi, anche le diverse violazioni contestate ai soci di una S.r.l. cuneese, attiva nell'edilizia, soliti riscuotere sistematicamente acconti in contanti dai propri clienti per importi consistenti, anche di diverse decine di migliaia di euro. In questo caso sono stati sanzionati, come d'obbligo, sia gli imprenditori che hanno ricevuto il denaro, sia i loro clienti.

Analoghe contestazioni sono state mosse, ai sensi della normativa vigente, anche nel caso di trasferimenti di contanti tra parenti o conoscenti che avevano provveduto alla cessione di denaro senza avvalersi degli intermediari abilitati. Le sanzioni valutarie, dall'uno al 40 per cento degli importi trasferiti, prevedono aggravanti per trasferimenti ''irregolari'' di somme superiori a 50 mila euro, che possono comportare una sanzione aumentata di 5 volte.

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