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"Violenza non si vince con violenza". Appello del Papa per Medio Oriente e Ucraina

20 luglio 2014 | 12.53
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Francesco: "Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione". Ed esorta a pregare per i cristiani di Mosul, "oggi perseguitati e cacciati via". I cristiani hanno lasciato Mosul, Al Maliki: "Isil pericolo per l'umanità"

 (foto Infophoto
(foto Infophoto

"Vi esorto a perseverare nella preghiera per le situazioni di tensione e di conflitto che persistono in diverse zone del mondo, specialmente in Medio Oriente e in Ucraina. Il Dio della pace susciti in tutti un autentico desiderio di dialogo e di riconciliazione. La violenza non si vince con la violenza. La violenza si vince con la pace! Preghiamo in silenzio chiedendo la pace". E' l'accorato appello lanciato da Papa Francesco che dopo la recita dell'Angelus, in piazza San Pietro, ha chiesto ai fedeli di fare qualche minuto di silenzio.

Il Papa ha parlato anche dei cristiani in Iraq. "Ho appreso con preoccupazione le notizie che giungono dalle Comunità cristiane a Mosul e in altre parti del Medio Oriente, dove esse, sin dall'inizio del cristianesimo, hanno vissuto con i loro concittadini offrendo un significativo contributo al bene della società. Vi invito a ricordarle nella preghiera" ha esortato Bergoglio.

Poi, parlando a braccio, ha aggiunto: "Oggi i nostri fratelli sono perseguitati, cacciati via, costretti a lasciare le loro case senza avere la possibilità di portare niente. Assicuro a queste persone e alle famiglie la mia vicinanza e costante preghiera". "Cari fratelli e sorelle so quanto soffrite, so che siete spogliati da tutto, sono con voi nella fede in Colui che ha vinto il male", ha detto Francesco.

Al termine il Papa ha salutato come di consueto i fedeli, ai quali ha chiesto di pregare per lui e ha augurato "buona domenica e buon pranzo. Arrivederci!".

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