"Continuerò a battermi perché la violenza contro le donne non sia considerata un fatto privato, ma diventi un fatto pubblico. Un paese moderno promuove e tutela la cultura del rispetto della donna". Lo scrive su Facebook la presidente della Camera Laura Boldrini, facendo il punto su questo primo anno a Montecitorio e sull'impegno sull'annoso tema della violenza sulle donne.
"Denise Garofalo, Lucia Annibali, Nancy Pelosi, Aung San Suu Kyi. Quattro donne simbolo di forza, coraggio ed emancipazione - scrive la presidente - Quattro donne che parlano per tantissime altre, come quelle che ho incontrato in questo anno da presidente o che mi hanno scritto per raccontarmi le loro aspirazioni, i loro problemi e le loro speranze. Ricordo Chiara Pulvirenti, ricercatrice precaria catanese che non vuole fuggire all'estero perché ancorata alla sua passione civile e alla volontà di fare del bene per la sua terra, penso all'impegno della sindaca di Felizzano, Stefania Piantato, e ancora alla forza d'animo di Cristina Fibbia, esodata, all'entusiasmo contagioso di Nadia Benahmidou".
"Uno dei momenti più significativi di questa legislatura per le donne - ricorda Boldrini - è stato la ratifica della Convenzione di Istanbul, avvenuta lo stesso giorno in cui si tenevano i funerali di Fabiana Luzzi, la ragazza di 16 anni bruciata viva dal fidanzato. Era il 28 maggio. La Camera approvava all'unanimità e così facendo riconosceva la violenza contro le donne come violazione dei diritti umani. Ciò nonostante, i casi di violenza non sono diminuiti. Poche settimane fa ho visto Chiara, 19 anni, lottare per la vita all'ospedale romano San Camillo. Ce l'ha mandata con le sue botte l'uomo con il quale conviveva. Non meno profondo è stato lo sgomento provato al termine delle iniziative per l'8 marzo, perché altre tre donne erano state uccise dai loro compagni o ex".
