Un terzo dei 30 mln messi a disposizione per il contrasto alla violenza di genere sono rimasti inutilizzati. Significa che nel biennio 2013-2015, le regioni italiane hanno 'sprecato' 10 mln che avrebbero potuto finanziarie centri anti violenza, case di accoglienza o attivare dei servizi per aiutare le donne abusate o rimaste vittima di violenza. Lo ha reso noto la ministra per la Riforme e i Rapporti con il Parlamento, Maria Elena Boschi, illustrando in audizione alla Camera, davanti alle commissioni riunite Affari costituzionali, Lavoro e Affari sociali, l'attività realizzata nell'ambito della delega sulle Pari Opportunità conferita dal presidente del Consiglio.
Delega che riguarda vari settori: dalla violenza di genere, all'imprenditoria femminile, dalle misure per la parificazione dei salari tra uomo e donna, fino a temi come l'infibulazione o i matrimoni forzati.
Il lavoro finora impostato nell'ambito delle competenze sulla violenza di genere, ha riferito la ministra, si è concentrato in questa prima fase nella "verifica e rendicontazione" presso le regioni dell'utilizzo delle risorse stanziate.
"Circa 10 mln dei finanziamenti non sono stati spesi - ha detto la Boschi - questo è preoccupante perché ha creato diverse difficoltà operative. A regioni particolarmente efficienti e virtuose che hanno utilizzato integralmente i fondi, se contrappongono altre che non lo hanno fatto. Una particolare criticità si è registrata a Roma, criticità che il dipartimento delle Pari Opportunità sta cercando di risolvere con i soggetti territoriali coinvolti, comune e regione in prima battuta".