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Virus Zika, autorità Usa a donne incinte: "Niente sesso se non protetto"

05 febbraio 2016 | 13.15
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Raccomandazione  a mamme in attesa con partner rientrati da Paesi a rischio Zika - (Fotogramma)
Raccomandazione a mamme in attesa con partner rientrati da Paesi a rischio Zika - (Fotogramma)

Astenersi dal sesso o avere solo rapporti protetti per tutta la durata della gravidanza. E' quanto raccomandano gli statunitensi Cdc (Centers for Disease Control and Prevention) alle donne incinte con un partner che ha viaggiato e trascorso del tempo nei Paesi colpiti dal virus Zika. L'avviso, riporta il New York Times, è stato emesso nei giorni successivi alla segnalazione a Dallas del primo caso di trasmissione del virus per via sessuale sul territorio degli Stati Uniti.

La malattia che viene trasmessa da zanzare portatrici è stata registrata ormai in più di 24 Paesi, soprattutto in America Latina e nei Caraibi. E mentre le autorità sanitarie mondiali continuano a indagare per accertare l'esistenza o meno di un legame fra l'infezione da virus Zika in gravidanza e lo sviluppo di difetti neurologici nei bebè alla nascita (microcefalie), l'infettivologo della Vanderbilt University Medical School, William Schaffner, spiega che "il rischio potenziale per il feto è così tragico" che il monito sul sesso protetto lanciato dai Cdc "appare come una raccomandazione molto prudente, finché non si saprà di più". In futuro e in presenza di informazioni sufficienti, spiega, l'Agenzia potrebbe rilasciare una dichiarazione più generalizzata rivolta a tutte le persone con partner sessuali che hanno visitato Paesi a rischio.

Nella raccomandazione rivolta alle donne incinte si precisa che il preservativo va utilizzato in tutti i tipi di rapporto intimo per la totalità della gravidanza. Una cautela al momento necessaria, spiegano gli esperti, che si aggiunge alla raccomandazione a e vitare viaggi in Paesi in cui sono presenti focolai di Zika .

L'esperto di medicina e sanità pubblica dell'Ucla (University of California, Los Angeles), Jeffrey D. Klausner, esprime però preoccupazione per il fatto che le nuove linee guida dei Cdc non menzionino quali eventuali misure debbano intraprendere le aspiranti mamme, cioè le donne che stanno pensando di mettere in cantiere un figlio, se i loro partner sessuali sono stati in Paesi dove sono stati segnalati casi di Zika. In questa fase sarebbe meglio eccedere in cautela, ha sottolineato. L'agenzia ha comunque comunicato che nei prossimi giorni ha in programma di emettere ulteriori raccomandazioni.

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