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Visco: "Rischio instabilità finanziaria inevitabilmente alto"

17 aprile 2020 | 18.50
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"La crisi che stiamo affrontando non ha precedenti per velocità, diffusione e profondità. Ed è una crisi che ci colpisce profondamente; una significativa sofferenza economica sembra inevitabile in tutti i Paesi". Così il governatore della Banca d'Italia Ignazio Visco nel suo intervento per la Constituency di Albania, Grecia, Italia, Malta, Portogallo, San Marino e Timor-Leste, in occasione del 101th meeting del Development Committee della Banca Mondiale e del Fondo Monetario Internazionale di Washington. "Il conto per l'economia reale - i lavoratori, così come le imprese - sarà ampio e il rischio di instabilità finanziaria sarà inevitabilmente elevato".

"Per aumentare le risorse disponibili per i sistemi sanitari, la strategia politica durante l'emergenza deve essere focalizzata nel sostegno del reddito delle imprese, dei lavoratori e delle famiglie, e anche a evitare che problemi di liquidità si trasformino in pesanti default". "Accanto alle vite da salvare, la prima priorità è mantenere la capacità produttiva delle nostre economie. Preservare la funzionalità dei mercati finanziari è la conditio sine qua non perché questo funzioni". "I Paesi in via di sviluppo non sono un mondo isolato: molti di loro sono coinvolti nella catena di approvvigionamento e resteranno una parte importante della ripresa globale", afferma Visco. "La Banca mondiale ha agito rapidamente" in risposta all'emergenza del Covid in molti paesi in via di sviluppo "dimostrando di essere in grado di rispondere efficacemente e in modo rapido a circostanze in rapida evoluzione. "L'entità della risposta del Gruppo Banca Mondiale è importante ma si deve fare di più". In questa prospettiva è importante il giusto equilibrio tra "alleviare le esigenze immediate e mantenere obiettivi di sviluppo di lungo termine", afferma Visco."Noi accogliamo con favore" la proposta del Gruppo Banca Mondiale e del Fmi e approvata dal G20 per sospendere temporaneamente i pagamenti sul debito dei Paesi poveri e speriamo di vedere un "efficace coordinamento e un'ampia partecipazione dei maggiori creditori per garantire il successo dell'iniziativa".

"Questa eccezionale situazione richiede azioni da intraprendere a tutti i livelli: nazionale, regionale e globale. Infatti, proprio perché la crisi è globale, la risposta deve essere globale". "Aumentare il coordinamento tra paesi in risposta alla pandemia permetterà a tutti di uscirne insieme, prima e ad un costo inferiore". "E - aggiunge - dobbiamo riconoscere che sarà necessaria una significativa assistenza esterna". Per Visco, se la risposta dovesse essere "inferiore a quanto necessario per evitare danni permanenti alla capacità potenziale, incluso capitale umano e organizzativo, la scala dei costi a lungo termine potrebbe essere molto più grande di quanto attualmente previsto, anche negli scenari più gravi". "Gli effetti della crisi saranno più acuti nei paesi più poveri e più fragili. È quindi importante - conclude - interagire con i paesi meno sviluppati con tutti i mezzi disponibili. Questo è innanzitutto un dovere umanitario ma è anche nell'interesse di tutti".

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