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Vita artificiale, creato il primo organismo con Dna 'espanso'

07 maggio 2014 | 19.51
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Vita artificiale, creato il primo organismo con Dna 'espanso'

Roma, 7 mag. (Adnkronos Salute) - Passi avanti nella ricerca sulla vita artificiale. Gli scienziati dello Scripps Research Institute hanno ingegnerizzato un batterio con un Dna 'espanso' artificialmente: il suo materiale genetico comprende un paio di 'lettere' aggiunte in laboratorio, che non si trovano in natura.

Le cellule di questo batterio unico possono replicare le basi aggiunte più o meno normalmente. Secondo i ricercatori, che descrivono il loro lavoro su 'Nature', si tratta del primo organismo vivente con un 'super Dna' modificato artificialmente.

"La vita sulla Terra in tutta la sua diversità è codificata solo da due coppie di basi del Dna: AT e CG; quello che abbiamo fatto è stato realizzare un organismo che contiene stabilmente quelle due coppie, più un terzo paio di basi non naturale", ha spiegato Floyd E. Romesberg, che ha guidato il team di ricerca.

"Questo dimostra che altre soluzioni sono possibili e, naturalmente, ci avvicina ad una biologia a Dna espanso, che avrà molte eccitanti applicazioni: da nuovi farmaci a nuovi tipi di nanotecnologie". Romesberg e il suo laboratorio hanno lavorato dalla fine degli anni '90 per individuare le molecole che potevano servire come basi del nuovo Dna, e in linea di principio codificare proteine e organismi mai esistiti prima. "La grande sfida è stata quella di far lavorare le nuove basi in un ambiente molto più complesso, come quello di una cellula vivente", ha detto Denis A. Malyshev.

Nello studio il gruppo ha sintetizzato un tratto di Dna circolare inserendolo nelle cellule del batterio di E. coli. Il Dna conteneva le coppie di basi naturali più quella artificiale (due molecole note come d5SICS e DNAM). L'obiettivo era quello di ottenere le cellule di E.coli capaci di replicare questo Dna semi-sintetico il più normalmente possibile. I ricercatori ci sono riusciti sfruttando una specie di microalghe. Il prossimo passo sarà quello di dimostrare gli effetti di questo Dna 'espanso'. "In linea di principio, potremmo codificare nuove proteine e amminoacidi non naturali", spiegano i ricercatori, che pensano anche ad applicazioni nel campo dei nanomateriali.

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