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10... e lode: Ciro Immobile

Volete un affare? Prendete Immobile

26 marzo 2015 | 17.07
LETTURA: 4 minuti

La grande ribalta di un anno fa sul palcoscenico italiano, l’immancabile cessione milionaria ad un club estero più facoltoso – o più interessato, punti di vista – dei nostri ed il film che poi non prosegue secondo il copione auspicato: è questa l’attuale storia di Ciro Immobile , dal Torino al Borussia Dortmund , con alcune puntualizzazioni da effettuare per onore ed onere di verità.

RENDIMENTO IN GERMANIA – E’ vero, considerati gli standard a cui aveva abituato nel suo ultimo campionato di Serie A (capocannoniere con 22 reti all’attivo) sarebbe stato lecito attendersi qualcosa in più dalla sua esperienza con la maglia del Borussia Dortmund: il grande colpo dell’estate giallo nera con Jurgen Klopp che fa rientro anticipato dalle vacanze pur di accoglierlo personalmente in casa Borussia. All’orizzonte per Immobile un Mondiale – poi così deludente – con la tanto ambita Italia ed il definitivo salto di qualità nel calcio delle grandi: i numeri di Immobile non sono in linea con lo splendore del passato ma neanche così neri come in tanti vogliono descriverceli. Ottimo il rendimento nelle coppe, ben 4 le reti realizzate nella prima Champions League della sua carriera (in 6 presenze, un gol ogni 100 minuti) e tre in due gare in Coppa di Germania, non è andata allo stesso modo in Bundesliga dove si è fermato a 3 gol in 17 presenze di cui appena 9 da titolare.

L’ANNO NERO DEL BORUSSIA DORTMUND – Gli immancabili detrattori non considerano, o probabilmente non le conferiscono il giusto peso, la circostanza in cui si è ritrovato il nostro Immobile: l’anno del blackout Borussia. La squadra di Klopp si è letteralmente persa dopo stagioni stupefacenti sia sotto il profilo dei risultati che del livello di calcio espresso ed ha scontato tutto in questa tornata: il venire meno dei consueti automatismi perché logorati, i ripetuti infortuni occorsi agli uomini chiave di un progetto tanto ambizioso – Reus, Hummels e Gundogan su tutti ma l’infermeria non si è mai di fatto svuotata – ed un probabile calo motivazionale dovuto alla strapotenza tecnica ed atletica del Bayern Monaco hanno inevitabilmente condotto all’annus horribilis della banda Klopp. In un contesto non più funzionante ed al netto di un ambientamento che si deve riconoscere ad un ragazzo venticinquenne che stravolge realtà e stile di vita, le cose ad oggi non sono andate come nel film a cui tutti avremmo voluto assistere ma occhio agli scenari futuri.

IMMOBILE LA GRANDE OCCASIONE – Se la scorsa estate, nonostante il grande trasferimento in Bundesliga, non è stata particolarmente calda per il buon Ciro, nel senso che a fine maggio era già tutto fatto ed il suo nome non si è rincorso sulle pagine sportive, ecco che la prossima potrebbe realmente essere la sua: se le voci che lo vogliono intenzionato a fare ritorno in patria dovessero rispondere al vero, sarebbe immediato ipotizzare di trovare la fila alla sua porta. O meglio alla porta del Borussia Dortmund. Le ragioni? Immobile è un centravanti che conosce alla perfezione la nostra Serie A, contesto in cui ha dimostrato di poter risultare determinante a prescindere dal livello dell’avversario. Classe ’90, venticinque anni ed una carriera intera avanti a sé, è nel pieno dell’evoluzione personale e calcistica ed un anno in chiaroscuro – con le specifiche che abbiamo ricordato – non può certamente oscurarlo. Ha fisico, buona tecnica, varietà di soluzioni, dinamismo ed innato fiuto del gol, bravo Conte a non metterlo in discussione nel suo ruolo in nazionale. Da aggiungere che, rispetto al suo reale (alto) valore, può essere strappato a buon prezzo: il club della Ruhr sborsò 19.5 milioni di euro per garantirsene le prestazioni ma qualora scegliesse di disfarsene è logico parametrare l’operazione su una cifra appena più bassa. Sono tanti i club italiani a cui servirebbe un centravanti così affidabile: e per 15 milioni o poco più in giro non c’è tanto di meglio. Un affare, vero, da non lasciarsi scappare.

(Adnkronos/CalcioNews24)

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