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Voto cruciale per primarie Usa in Florida, Ohio ed altri 3 Stati

15 marzo 2016 | 14.54
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Donald Trump (Foto Afp) - AFP
Donald Trump (Foto Afp) - AFP

Tornata elettorale importante oggi per le primarie americane, con il voto in cinque stati, Florida, Ohio, Illinois, Missouri e North Carolina che, soprattutto sul fronte repubblicano, potrebbe rivelarsi decisivo per la nomination. Gli occhi di tutti sono puntati soprattutto su Florida, Ohio ed Illinois dove i tre candidati repubblicani sopravvissuti all'uragano Trump cercheranno di fermare, o almeno rallentare, il cammino del miliardario verso il magic number di 1237 delegati che gli metterebbe la nomination in tasca.

Solo il governatore dell'Ohio John Kasich si presenta al voto di oggi con una posizione nei sondaggi che gli può far sperare di poter strappare oggi a Trump i 66 delegati dello stato. Su Clear Politics - sito che pubblica una media dei diversi sondaggi - il governatore viene dato al 38.8% contro Trump al 35,4%.

E' invece ben lontano da un testa a testa da Trump Marco Rubio nella 'sua' Florida, dove il miliardario ha un vantaggio di 19 punti sul senatore che continua a "pregare" per quello che Politico oggi definisce "un miracolo". Anche perché una sconfitta nella sua Florida - dove sono in palio 99 delegati - sarebbe per Rubio una pesante ipoteca sulla continuazione della sua campagna.

Ted Cruz - che ha finora vinto 370 delegati, mentre Trump ne ha ottenuti 460 e Rubio 163 negli stati dove si è votato finora, in maggioranza con il sistema proporzionale per la distribuzione dei delegati - invece punta le sue speranze sull'Illinois dove il miliardario ha un vantaggio contenuto, il 36% contro il 29,5% del senatore ultraconservatore.

I 69 delegati dell'Illinois vengono attribuiti con un sistema misto tra maggioritario e proporzionale, a differenza di Florida e Ohio dove vige il winner takes all, e per questo vengono considerati cruciali per le sorti della corsa per la nomination repubblicana. Se Trump vince, anche con una maggioranza di appena il 35%, in entrambi gli stati e si aggiudica così tutti i 165 delegati, sarà veramente difficile ai suoi tre avversari impedirgli di arrivare a Cleveland a luglio con in tasca il numero magico.

Lo scenario opposto, cioè Trump perde in Ohio e magari con un miracolo in Florida, è alla base dell'unica strategia rimasta tra le mani dell'establishment repubblicano nell'ormai abbastanza disperato tentativo di fermare il miliardario. L'idea è che sia arrivi ad una "open convention", cioè una convention in cui la votazione da parte dei delegati per la nomination sarà effettiva e non di rito. Vale a dire che si inizia a votare ad oltranza - mentre dietro le quinte si negozia - fino a quando non emerge una maggioranza per un candidato, che potrebbe anche non essere quello arrivato a Cleveland con il maggior numero di delegati.

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