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Web 'amplificatore' contro i vaccini, ma in 4 anni siti contrari dimezzati

23 novembre 2016 | 13.32
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(Xinhua)
(Xinhua)

Che il web sia il grande 'amplificatore' dell’ostilità ai vaccini lo dimostrano alcuni dati evidenziati dalla Società italiana di igiene e medicina preventiva (Siti): nel 2012, digitando nei motori di ricerca parole chiave come 'vaccino' o 'vaccinazione' e valutando i primi risultati, quasi la metà dei siti (45%) presentava posizioni contrarie alle vaccinazioni, il 35% favorevoli e il 30% neutre. Ma le cose stanno cambiando: oggi ripetendo la stessa ricerca i siti contrari ai vaccini sono scesi al 28%, ma il 60% dei genitori prima di vaccinare i propri figli consulta internet e chi lo fa in genere esprime posizioni contrarie alla vaccinazione, trascurando le conseguenze a danno dell’intera comunità. I dati sono stati illustrati oggi in un incontro al ministero della Salute.

"Quando si parla di vaccini - afferma Antonio Ferro, responsabile del sito web VaccinarSì della Siti - l’informazione è fondamentale. Lo vediamo proprio in questi anni: un’informazione non corretta impatta drammaticamente sulla consapevolezza dei cittadini e sul corretto utilizzo di questa pratica. Il web, che resta una straordinaria risorsa informativa, in mancanza di filtri adeguati diventa la cassa di risonanza di gravi mistificazioni. Per contrastare questa cattiva informazione la Siti sta mettendo in atto alcune iniziative come il sito VaccinarSì.org, che smonta le bufale sulle vaccinazioni e ha già ottenuto oltre due milioni di accessi o l’iniziativa Teamvax, che ha l’obiettivo di diffondere la corretta informazione sui vaccini on-line e off-line".

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