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"Weinstein mi abbordò sulla spiaggia", parla la figlia di Laura Morante

09 novembre 2017 | 18.03
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Eugenia Costantini e Laura Morante (foto da Instagram)
Eugenia Costantini e Laura Morante (foto da Instagram)

"Ho rischiato di essere vittima di Weinstein. Ma per sopravvivere bisogna dire di no a qualunque ricatto". La figlia di Laura Morante, Eugenia Costantini, parla così al settimanale 'Grazia', che l'ha raggiunta in teatro, dove, assieme a sua madre, è impegnata in una rivisitazione contemporanea di 'La locandiera' di Goldoni. "Nel 2009 ero alla Mostra del Cinema di Venezia con il film 'Le ombre rosse' di Citto Maselli e il produttore mi abbordò sulla spiaggia - racconta Eugenia - Io non l'avevo riconosciuto e lui mi mise in mano un biglietto da visita, proponendomi un aperitivo per parlare del mio futuro a Hollywood. Accettai portandomi dietro la mia agente, ma dopo mezz'ora di chiacchiere Weinstein mi propose di fare due passi da soli".

"Ci ritrovammo davanti all'ascensore dell'hotel, voleva che salissimo nella sua camera" spiega l'attrice, che si rifiutò di seguire il produttore. "Tentava di accarezzarmi la mano dicendomi che si era innamorato di me - prosegue Eugenia - Riuscii a divincolarmi e lo piantai in asso. Qualche tempo dopo, a Roma, mi cercò per invitarmi a una festa con il regista Quentin Tarantino. Io non ci andai, sia pure rinunciando a incontrare il mio regista preferito, perché sapevo che cosa aspettarmi. E scoprii che tutti, nel giro, conoscevano le perversioni di Weinstein. Ma non è il solo: in qualunque ambiente di lavoro le donne devono difendersi dalle molestie. Non mi permetto di giudicare chi non riesce ad opporsi, ma per sopravvivere bisogna dire di no a qualunque ricatto".

Dello stesso avviso la madre di Eugenia, l'attrice Laura Morante. "Penso che all'origine di certi comportamenti ci sia la caduta dei valori etici, estesa a tutta la società - dice Morante - A Hollywood il ricatto sessuale è sempre esistito. Qualche attrice ha avuto il coraggio di ribellarsi. Oggi la situazione sembra peggiorata. I rapporti di potere tra i sessi si sono fatti più feroci. Non mi sogno di mettere sullo stesso piano le vittime e i carnefici, ma trovo che siamo in presenza di un imbarbarimento generale".

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