Nuovo round al Mise tra governo, azienda e sindacati sul futuro del sito Whirlpool di Napoli che la multinazionale americana ha chiuso nei mesi scorsi avviando per i 340 lavoratori una procedura di licenziamento collettivo che scadrà il 15 ottobre prossimo. E' attorno a questa data che oggi si è giocata una partita dall'esito incerto: Whrilpool ha confermato di non essere "disponibile a discutere di una estensione della procedura se non emerge o meglio, se non si costituisce un consorzio".
Il 15 ottobre dunque se non sarà concretamente delineata la possibilità di cedere gli asset ad un Consorzio chiuderà la procedura di licenziamento. Ma il Consorzio chiamato dal Mise a mettere insieme aziende per un hub della mobilità sostenibile con cui garantire una continuità occupazionale e traghettare i 340 lavoratori direttamente nella nuova realtà industriale, al momento, è ancora in fase di progettazione con tempi lunghi di realizzazione, comunque ben al di là di quel 15 ottobre giorno previsto per chiudere la procedura di licenziamento collettivo. Un Consorzio, garantisce il Mise, che sta lavorando, ma che al tavolo di oggi ha tenuto le carte coperte ripetendo informazioni note: al momento sono 7 le società che hanno manifestato interesse di cui 5 che fanno parte di multinazionali.
In tutto questo Fim Fiom e Uilm temono un effetto déjà-vu e chiedono l'intervento dei ministri Giorgetti e Orlando sui vertici della multinazionale americana con cui assicurarsi almeno la proroga dei licenziamenti. Auspicano poi l'impegno diretto di Invitalia nel Consorzio e l'utilizzo, come assicurato dal Mise, del Fondo di salvaguardia oltre a sollecitano una maggiore chiarezza delle informazioni, su tempi, nomi e modi dei soci del Consorzio. E minacciano infine, di intraprendere anche la via giudiziaria a tutela dei diritti dei lavoratori. Nuovo round previsto per lunedì