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Whirlpool cede sito Napoli a Prs di Lugano

18 settembre 2019 | 14.38
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Oggi sit-in in entrambe le direzioni di uno svincolo dell'A3 per protestare contro la vendita dello stabilimento partenopeo. L'azienda: "Rischio era cessazione attività"

(Fotogramma)
(Fotogramma)

Whirlpool Emea avvia il trasferimento del ramo d'azienda identificato dal complesso aziendale relativo allo stabilimento di Napoli a Passive Refrigeration Solutions (Prs) di Lugano. Ad annunciarlo in una lettera inviata ai sindacati è l'azienda che ad oggi "prevede che l'atto di cessione del ramo d'azienda verrà perfezionato indicativamente entro il 31 ottobre 2019 e con efficacia a decorrere dal primo novembre".

Nella lettera Whirlpool ricorda che "nonostante gli investimenti compiuti negli ultimi anni per circa 100 milioni di euro e le strategie commerciali messe in atto, dal 2009 ad oggi i volumi delle lavatrici di alta gamma prodotte presso lo stabilimento di Napoli si sono ridotti a circa 700 mila a circa 250 mila pezzi annui con un calo delle vendite nel primo semestre dell'anno pari al 36% a livello di export internazionale e del 19% nella sola area Emea". Di conseguenza, rileva il gruppo, "lo stabilimento attualmente opera al di sotto del 30% della propria capacità produttiva determinando così una situazione non più sostenibile per l'azienda e per i propri dipendenti".

Alla luce di un'approfondita valutazione economica nessuna delle opzioni che erano sul tavolo è stata ritenuta dell'azienda "idonea a rendere sostenibile l'impianto nel lungo termine". Proprio per questo Whirlpool "si troverebbe costretta entro breve tempo a cessare le attività produttive" dello stabilimento di Napoli. Per "scongiurare il grave impatto sociale che tale decisione comporterebbe", il gruppo "ha individuato un'ulteriore soluzione alternativa rispetto alla cessazione 'tout court' dell'attività e dei rapporti di lavoro connessi al ramo d'azienda attraverso l'identificazione di un operatore industriale in grado di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali attraverso la realizzazione di un proprio progetto di riconversione dell'attività" e quindi Prs.

Questa mattina i lavoratori dello stabilimento hanno organizzato un sit-in di protesta in autostrada, bloccando per ore lo svincolo della A3 Napoli-Salerno in entrambi i sensi di marcia. La manifestazione è stata svolta al termine di un'assemblea che si è tenuta all'indomani della comunicazione, da parte dell'azienda, della vendita dello stabilimento di via Argine. Proprio dallo stabilimento i lavoratori si sono recati verso lo svincolo autostradale, bloccandolo in entrambi i sensi di marcia. I lavoratori hanno fatto ritorno in fabbrica.

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