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Wwf: "Foreste antivirus del Pianeta ma le stiamo distruggendo"

21 marzo 2020 | 10.30
LETTURA: 3 minuti

Il 21 marzo è la Giornata Mondiale delle Foreste

(Fotolia)
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Le foreste, che coprono il 31% delle terre emerse del Pianeta, contribuiscono alla lotta al cambiamento climatico assorbendo CO2 e garantiscono la vita sul pianeta, producendo oltre il 40% dell’ossigeno atmosferico. A ricordare il prezioso ruolo delle foreste, proprio in occasione della Giornata internazionale delle foreste del 21 marzo, è il Wwf Italia con il report 'Pandemie, l’effetto boomerang della distruzione degli ecosistemi-Tutelare la salute umana conservando la biodiversità'.

Le foreste "sono habitat per l’80% della biodiversità terrestre, in cui vivono milioni di specie in gran parte ignote alla scienza, compresi virus, batteri, funghi e molti altri organismi, anche parassiti, che vivono in equilibrio con l’ambiente e le specie con le quali si sono evoluti. Le foreste forniscono un’infinità di servizi alla vita sul pianeta, fra cui non ultimo la protezione della nostra salute. Agiscono, infatti, come un vero e proprio antivirus", scrive il Wwf Italia che spiega come "proprio la distruzione e il degrado delle foreste per mano dell’uomo stia favorendo la diffusione di vere e proprie pandemie, come quella da Coronavirus che stiamo vivendo".

"I cambiamenti di uso del suolo e la distruzione di habitat naturali come le foreste sono infatti responsabili dell’insorgenza di almeno la metà delle zoonosi emergenti, ovvero nuove patologie trasmesse dagli animali all’uomo", spiega il Wwf.

"Il cambiamento di uso del territorio come le strade di accesso alla foresta, l’espansione di territori di caccia e la raccolta di carne di animali selvatici (bushmeat), oppure lo sviluppo di villaggi in territori prima selvaggi, hanno portato la popolazione umana a un contatto più̀ stretto con nuovi virus, che essendo facilmente soggetti a mutazioni si adattano bene e velocemente a nuove condizioni e a nuovi ospiti, uomo incluso", si legge.

In generale "numerose ricerche indicano come in una foresta naturale, ricca di biodiversità, i virus responsabili di numerose malattie che riguardano l’uomo vivono in equilibrio con l’ambiente e con le diverse specie presenti, mentre in territori deforestati o dove la foresta è stata degradata o frammentata questi stessi organismi hanno più occasioni di diffondersi generando epidemie".

Oggi, quasi la metà della superficie forestale che abbracciava e proteggeva il nostro Pianeta, non esiste più: si stima, infatti, che rispetto ai 6.000 miliardi di alberi che abbracciavano la Terra all’inizio della rivoluzione agricola, oggi ne restino circa la metà, 3.000 miliardi. Solo la deforestazione produce dal 12% al 20% delle emissioni di gas serra e questo la rende una delle cause principali del riscaldamento globale.

Non solo. La combinazione di deforestazione, spesso legata a pratiche illegali, agricoltura intensiva, zootecnia e cambiamenti climatici, sfocia nell’aumento esponenziale degli incendi. Dopo un 2019 di fuoco per Amazzonia, Bacino del Congo, Artico e Indonesia, l’inizio del 2020 ha visto l’Australia fronteggiare gli incendi boschivi più catastrofici di sempre: si stima che oltre un miliardo di animali siano morti nelle fiamme e più di 12 milioni di ettari siano andati in fumo.

Tutelare gli ecosistemi forestali "efficacemente e ridurre i nostri consumi di prodotti legati alla deforestazione rappresenta la migliore assicurazione sulla nostra salute e il migliore antidoto contro future pandemie". Per questo il Wwf in Europa sta chiedendo alla Commissione Europea di fare al Parlamento e ai Paesi membri una nuova forte proposta di legge entro il 2021.

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