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Ambiente: Wwf traccia bilancio 2014, luci e ombre nell'azione di governo

30 dicembre 2014 | 13.34
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L'associazione traccia un bilancio del 2014 e segnala un esecutivo "incapace di concepire una nuova economia basata su innovazione, efficienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale naturale"

(Xinhua)
(Xinhua)

"Un governo incapace di concepire una nuova economia basata su innovazione, efficienza, sostenibilità ambientale e valorizzazione del capitale naturale che faccia annoverare l’Italia tra i Paesi più avanzati dell’Europa nell’affrontare la crisi di sistema che attraversa il continente". Il Wwf traccia un bilancio di fine anno, fatto di luci e ombre, dell'azione del governo e del Parlamento italiani in campo ambientale, sottolineando come la grave crisi economica globale sia "drammaticamente legata ad un deficit ecologico sempre più imponente".

L'associazione ambientalista rileva in una nota come non ci sia stata "quella spinta innovativa in grado di cambiare l’attuale modello di sviluppo economico che continua a dissipare le nostre risorse energetiche, produttive, sociali e ambientali". Anzi, a giudizio del Wwf, "nei fatti il Governo, a colpi di decreti legge (dal decreto Sviluppo 91/2012 allo Sblocca Italia 133/2014), si attesta ancora sulla difesa delle rendite di posizione e degli interessi corporativi, spesso solo speculativi (dei petrolieri, dei big dell’industria energetica e dell’incenerimento, dei concessionari autostradali, degli speculatori edilizi) mentre indebolisce le tutele e le valutazioni ambientali derivanti dalla migliore legislazione comunitaria".

Bianchi, troppe questioni irrisolte

L’indicatore della qualità dell’impegno del Governo per il Wwf è "la Legge di Stabilità 2015 in cui non viene nemmeno presidiata la tradizionale governance ambientale (difesa del mare e del suolo, la tutela della biodiversità, delle aree protette e delle specie a rischio, i controlli e le bonifiche ambientali) a cui è stato assegnato nel 2015 poco più di 253 milioni di euro, pari appena allo 0,8% dell’ammontare complessivo dell’intera manovra (il fabbisogno totale per il 2015 è 30,4 miliardi di euro)".

"Nessun ripensamento - rileva ancora l'associazione - invece per quanto riguarda la cementificazione del territorio: prova ne è la destinazione di ingenti risorse al fallimentare programma delle infrastrutture strategiche (autostrade e linee ad alta velocità) che pesano ancora oggi per una quota del 10,6% (3,255.701 miliardi di euro) dell’ammontare totale della Manovra 2015".

"Restano troppe questioni irrisolte come la difesa del suolo, le trivellazioni facili e la mancanza di un piano di decarbonizzazione, le nomine dei consigli direttivi dei Parchi Nazionali per salvarli dall'immobilismo e scongiurando la distruzione di aree protette storiche come il Parco Nazionale dello Stelvio, e ancora i disastri ambientali impuniti che hanno ricadute pesanti sui cittadini in termini economici e sociali", rileva la presidente del Wwf Italia Donatella Bianchi.

Le ombre nei 'fatti' in campo ambientale

Il Wwf elenca le "ombre" che emergono dai "fatti in campo ambientale realizzati del Governo Renzi nel 2014": 1) 'energia: ancora pro-fossili'; 2) 'il patrimonio naturale langue' ossia "scarsa attenzione dedicata sinora alla valorizzazione del patrimonio naturale del Paese"; 3) 'mobilità: le solite mosse' cioè, spiega il Wwf, "la proroga delle concessioni autostradali senza gara, in violazione delle normative comunitarie, contenuta nello Sblocca Italia, che, secondo il calcolo dei maggiori economisti del Paese, darà benefici ai padroni dell’asfalto attorno ai 16 miliardi di euro"; 4) 'territorio a rischio'; 5) ''via' libera agli interventi impattanti' ossia "la forzatura voluta, a scapito delle valutazioni e dei controlli ambientali e con un rischio forte su trasparenza e partecipazione, con l’insieme di norme del decreto Sblocca Italia che definiscono come strategiche intere categorie di interventi (incenerimento dei rifiuti, gasdotti, rigassificatori, stoccaggio di gas, ricerca, prospezione, coltivazione e stoccaggio del gas naturale nel sottosuolo) in deroga alle procedure ordinarie di valutazione ambientale ed economico-finanziario e cancellando le ineludibili intese con le Regioni, stabilite dal Titolo V della Costituzione".

Le 'luci' nelle intenzioni del governo

Tra le 'luci' che emergono dalle "molte intenzioni e dai pochi fatti messi in campo" il Wwf infine segnala: 1) 'il capitale naturale prende forma'. Con questo 'capitolo' l'associazione intende "il contenuto innovativo delle misure contenute nel disegno di legge Collegato Ambientale alla Legge di Stabilità"; 2) 'fondi per dissesto idrogeologico'; 3) 'il suolo come risorsa ecologica'. "La riproposizione da parte del Governo del disegno di legge innovativo sul contenimento del consumo del suolo", spiega nella nota il Wwf. 4) 'tutela penale dell’ambiente'.

"L’attenzione dedicata alla tutela penale dell’ambiente - si legge - che ha come riferimento il testo unificato approvato a larghissima maggioranza dalla Camera dei deputati e che è ora fermo nelle Commissioni Ambiente e Giustizia del Senato sul quale bisognerebbe procedere speditamente"; 5) 'impegni su habitat e biodiversità'; 6) 'con l'Ue per decarbonizzare l’economia': "l’adesione recente del ministro dell’Ambiente italiano, insieme ad altri suoi 13 colleghi europei al Manifesto per il Pacchetto Europeo 2030 su Clima e Energia"; 7) 'una 'carta' per difendere il mare' con "la redazione della 'Carta di Livorno per la tutela e lo sviluppo del mare'.

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