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Xylella, una petizione per salvare gli ulivi del Salento: "Psicosi ingiustificabile"

29 aprile 2015 | 12.56
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La campagna su change.org. Il Comitato permanente della Ue per la salute delle piante ha deciso che nelle zone colpite vanno messe in atto "rigorose misure di eradicazione", che includono la rimozione e la distruzione delle piante infestate e di tutte le piante ospiti all'interno di un raggio di 100 metri". Undici milioni di ulivi a rischio per il batterio killer

Alcuni ulivi (Infophoto)
Alcuni ulivi (Infophoto)

Una petizione su change.org per salvare gli ulivi del Salento. Il Comitato permanente della Ue per la salute delle piante ha deciso che nelle zone, colpite dalla Xylella, vanno messe in atto "rigorose misure di eradicazione", che includono la rimozione e la distruzione delle piante infestate e di tutte le piante ospiti all'interno di un raggio di 100 metri" a prescindere dal loro stato di salute".

Chi ha lanciato la petizione, diretta tra gli altri all'Ue, al governo italiano e alla Regione Puglia, parla di una "pericolosa maxi-frode costruita sulla xylella" e "una vera e propria 'psicosi' ingiustificabile".

Nella petizione si chiede tra l'altro "di rivedere la normativa europea escludendo la tipologia di xylella, che si sarebbe ritrovata in questi mesi nel Salento, dall’elenco dei patogeni da quarantena" e "di ritirare la decisione europea emessa sulla xylella".

Si chiede inoltre "di ritirare il decreto ministeriale volto allo sterminio degli ulivi e piante e insetti ospitanti xylella", "di vietare eradicazioni di qualsiasi pianta, alla luce anche del fatto che molte piante che ospiterebbero xylella la ospitano in maniera asintomatica" e di "favorire nuovi seri studi sulla xylella nel Salento, per verificarne presenza, natura, comportamenti, importanza ecologica".

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