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Yemen: ambasciatore al-Akwa, impossibile trascurare voce donne

19 giugno 2014 | 15.33
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(Aki) - Le donne yemenite hanno ottenuto risultati positivi sia nella Rivoluzione che nel novembre 2011 ha portato alla deposizione del regime di Ali Abdullah Saleh, sia nella successiva fase di transizione. Lo ha sottolineato l'ambasciatore di Sana'a a Roma Khalid Abdulrahman al-Akwa intervenendo al seminario internazionale sulla 'Collaborazione tra Italia e Yemen sui diritti delle donne nella Costituzione dello Yemen' in corso a Roma alla facolta' di Giurisprudenza dell'Universita' La Sapienza organizzato dalla societa' Minerva e dall'onlus Law International con il sostegno dei ministero degli Esteri italiano. "La donna yemenita ha alzato la sua voce durante la fase che lo Yemen ha vissuto, influenzato dalle primavere arabe - dice - e per i risultati positivi ottenuti sul terreno questa voce non poteva essere trascurata".

Per questo, il diplomatico yemenita ha ricordato l'obiettivo raggiunto con "l'opinione condivisa che le donne debbano occupare posti di potere nelle istituzioni dello Stato" e come siano attivi gruppi di lavoro "specializzati che si occupano di parità di genere, integrità della donna sul piano psicologico, dell'istruzione femminile e delle donne nei ruolo di poteri". "La strada e' ancora molto lunga e non ci possiamo limitare al piano giuridico", ha aggiunto, sottolineando l'importanza dell'istruzione delle donne per la loro crescita.

A fargli eco e' Maeen Abdulmalek Saeed Abdo, membro del Dialogo Nazionale e presidente del gruppo di lavoro per la costruzione dello Stato, che ha ricordato che nella storia dello Yemen "la donna non ha mai partecipato alla stesura delle costituzioni precedenti" e per questo il Paese si trova di fronte a "sfide enormi", che però permetteranno alle donne di essere elette. "La Costituzione - ha proseguito - verrà approvata dopo un voto referendario, in modo che sia riconosciuta da tutti i cittadini e non imposta". Ma per la sua applicazione effettiva "sarà necessario lavorare all'istituzione di una Corte Costituzionale", interviene il vice segretario generale della Conferenza per il Dialogo nazionale Afrah al-Zouba, "perché le donne yemenite hanno un'opportunità storica, supportate anche dalla comunità internazionale, e non possiamo permettere che questi diritti rimangano sulla carta".

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