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Yemen: Nyt, americani i due stranieri che hanno ucciso rapitori a Sana'a (2)

10 maggio 2014 | 11.20
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(Aki) - ''Possiamo confermare che il mese scorso due funzionari dell'ambasciata Usa nello Yemen hanno risposto al fuoco di individui armati che tentavo di rapirli in un piccolo negozio a Sana'a'', ha detto la portavoce del Dipartimento di Stato americano Marie Harf rispondendo via e-mail a The New York Times. “Due individui armati sono stati uccisi. I funzionari dell'ambasciata non sono piu' nello Yemen”, ha aggiunto. Un portavoce dell'ambasciata yemenita a Washington, Mohammed Albasha, ha invece detto di essere a conoscenza della sparatoria, ma di non avere informazioni sul ruolo americano o del governo yemenita.

Funzionari americani si sono rifiutati di fornire l'identita' dei due americani coinvolti o di definire il lavoro svolto nello Yemen dove il Pentagono e la Cia stanno addestrando le foze della sicurezza locale, oltre a condurre i raid con i droni. Una fonte americana ha pero' reso noto che a essere coinvolto nella sparatoria è stato un colonnello del Commando delle operazioni speciali congiunte e un altro è un agente della Cia. Non è chiaro se i due americani abbiano violato il protocollo di sicurezza dell'ambasciata per recarsi dal barbiere, apparentemente da soli in un Paese ad alto rischio come lo è lo Yemen o il Pakistan, dove il personale diplomatico Usa hanno una liberta' limitata di movimento e sono accompagnati da personale armato.

Il fatto richiama alla memoria il caso del 2011, quando un agente della Cia, Raymond A. Davis, è stato in carcere per settimane dopo aver ucciso due pakistani a Lahore creando problemi nelle relazioni tra il servizio di spionaggio americano e quello pakistano. Il governo yemenita è uno stretto alleato degli Usa nell'antiterrorismo e punteranno a salvaguardare i rapporti.

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