Nel pomeriggio il ministro dell'Interno, Jalal al-Roweishan, aveva annunciato un cessate il fuoco, dopo ore di combattimenti tra la guardia presidenziale e i ribelli sciiti a Sanaa e, ancor prima, il ministro dell'Informazione Sakkaf aveva letto come volontà di golpe la scelta dei ribelli di prendere il controllo della tv di Stato e dell'agenzia di stampa ufficiale
I ribelli sciiti del gruppo Houthi hanno accerchiato il palazzo presidenziale di Sanaa, al cui interno si trova il premier Khaled Bahah. Lo riporta la tv satellitare al-Jazeera, che cita il portavoce del governo yemenita. Nel pomeriggio il ministro dell'Interno, Jalal al-Roweishan, aveva annunciato un cessate il fuoco, dopo ore di combattimenti tra la guardia presidenziale e i ribelli sciiti a Sanaa.
E ancora prima il ministro dell'Informazione yemenita, Nadia Sakkaf, aveva detto di interpretare l a scelta dei ribelli sciiti houthi di prendere il controllo della televisione di Stato e dell'agenzia di stampa ufficiale come ''un'azione diretta a un golpe''.
Le parole di Sakkaf arrivavano poi mentre a Sana'a erano già in corso scontri a fuoco tra le guardie presidenziale e gli houthi, che controllano la capitale yemenita dallo scorso 21 settembre. Per cercare di sedare le tensioni, il presidente Abd Rabu Mansour Hadi aveva convocato un vertice urgente con i suoi consiglieri, compreso il rappresentante degli houthi, facendo appello a un cessate il fuoco. In mattinata, infine, un esponente ufficiale degli houthi, Ali al-Quhum, aveva confermato che gli scontri a fuoco sono iniziati dopo che guardie presidenziali hanno sparato contro una pattuglia dei miliziani sciiti che hanno quindi risposto per autodifesa. La televisione houthi al-Maseera aveva quindi accusato le guardie presidenziali di aver preso di mira i residenti.