cerca CERCA
Mercoledì 17 Aprile 2024
Aggiornato: 00:05
10 ultim'ora BREAKING NEWS

Scrittori: Zadie Smith, Elena Ferrante è donna che scrive senza vergogna

12 marzo 2015 | 21.14
LETTURA: 4 minuti

La scrittrice londinese a Roma attesa a 'Libri come' per il suo ultimo libro 'L'ambasciata di Cambogia'. "Trovo che abbia parlato della storia del femminismo in modo intimo, onesto. Mi ricorda tutto ciò che c'è di bello in una donna che scrive", spiega Smith

Zadie Smith (Infophoto) - INFOPHOTO
Zadie Smith (Infophoto) - INFOPHOTO

"Se dovessi pensare allo scrittore che ora ammiro di più, penserei ad una romanziera italiana, Elena Ferrante". Parola di Zadie Smith, la scrittrice londinese, in questi giorni a Roma per la rassegna 'Libri come', dove è attesa il 14 marzo. L'autrice, di cui Mondadori ha appena pubblicato il suo ultimo lavoro, 'L'ambasciata di Cambogia', ha spiegato che all'inizio riteneva che l'abilità di Ferrante fosse dovuta soprattutto al caso.

"La prima volta che ho letto una sua opera -ha detto infatti Smith parlando con i giornalisti- ho pensato che fosse buona solo per caso. Ma quando ho letto un'intervista di Elena Ferrante, mi sono ravveduta. Ho pensato che è un'intellettuale di primissimo ordine, ed è una donna molto brillante. Trovo che abbia parlato della storia del femminismo in modo intimo, onesto. Mi ricorda tutto ciò che c'è di bello in una donna che scrive. E' una donna che è riuscita a scrivere senza vergogna".

Una passione, quella che Smith nutre nei confronti della Ferrante, che le sta offrendo anche lo spunto per un saggio. Tra i lavori che ha in cantiere l'autrice di 'Denti bianchi', (il romanzo con cui ha debuttato nel 2000 ndr.), c'è infatti un libro di saggi, in uno dei quali dovrebbe parlare anche della misteriosa scrittrice candidata allo Strega e dello scrittore norvegese Karl Ove Knausgard. Smith, ha inoltre, rivelato di essere al "lavoro su un romanzo".

Quanto poi al suo ultimo breve racconto, 'L'ambasciata di Cambogia', Smith chiarisce di aver voluto "scrivere in modo chiaro e profondo. Volevo scrivere in modo più semplice". Ora l'obiettivo è quello di portare il libro al cinema. "Con mio marito stiamo cercando di tradurlo in un prodotto cinematografico".

Al centro del racconto, ci sono i temi che hanno segnato l'opera della scrittrice londinese: si passa dal melting pot al divario tra sogni e opportunità. E ad emergere in fondo è un ritratto del multiculturalismo. Tema scottante, come quello dell'immigrazione che bussa alla porte dell'Europa: "Non voglio essere identificata con la portabandiera del multiculturalismo. La realtà, però, è che in Europa ci sono tante persone che vengono da altri paesi. Ed è naturale essere interessati alla loro vita. E' naturale, per molta gente, sfuggire da una situazione di povertà. Ma per capire questo fenomeno, bisogna andare alla radice del problema".

Radici che, per la scrittrice, si trovano in "Africa e risalgono a centinaia di anni fa. Tutti abbiamo le nostre colpe. Per esempio, le compagnie americane ed inglesi hanno distrutto la Liberia. Per risolvere il problema, è necessario migliorare le condizioni dei paesi africani". Restando ancorati ai temi scottanti dell'attualità Zadie Smith, ha poi commentato la provenienza tutta londinese del boia britannico dell'Isis Mohammed Emwazi, meglio conosciuto con il nome di Jihad John: "Viveva - ha sottolineato Smith- letteralmente nella mio quartiere. Tutto coloro che si macchiano di questi reati, e penso anche al folle che qualche anno fa uccise in Norvegia 77 persone, sono uniti dal fatto di essere misogini, narcisisti, e sono mossi dal fanatismo dell'ideologia. Si tratta di fenomeni globali che non appartengono strettamente ad un'area geografica o a una città".

Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL



threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram
ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza