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Venezia: Zaia a Renzi, impegno governo a rispettare accordi per Porto Marghera

29 luglio 2014 | 13.39
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In questi giorni, ha lamentato governatore del Veneto, Eni ha annunciato un mutamento nella propria strategia industriale, vanificando gli impegni assunti con le parti sociali relativi alla riconversione dei sito

(Infophoto)
(Infophoto)

''Chiedo un forte impegno del Governo affinché tutti gli accordi siano rispettati. Al contempo, l'amministrazione regionale che io rappresento continuerà a seguire con estrema attenzione la vicenda in modo che sia garantito il raggiungimento delle finalità che inizialmente si erano proposte''. Si conclude con queste parole la lettera sulla situazione industriale di Porto Marhera inviata dal governatore del Veneto Luca Zaia al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

''E' con grande disappunto - ha scritto Zaia - che constato il mancato rispetto dell'accordo del 16 aprile 2012 tra il Ministero dell'Ambiente, il Ministero delle Infrastrutture, il Magistrato delle Acque di Venezia, la Regione del Veneto, la Provincia di Venezia, il Comune di Venezia e l'Autorità Portuale di Venezia relativo alla definizione di un Programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del Sito di interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera e aree limitrofe''.

''Tutta la comunità veneta aveva accolto con viva soddisfazione questo accordo, che, oltre alla salvaguardia ambientale, avrebbe dovuto portare nuovi investimenti e anche ad un aumento dell'occupazione. In attuazione di questo Programma, Eni ha assunto con le parti sociali impegni relativi alla riconversione di Versalis e della Raffineria di Porto Marghera, che dovrebbero portare gli attesi investimenti e l'auspicata riconversione ad una ''chimica verde'' e "green refining''.

''Tuttavia, in questi giorni - ha lamentato Zaia - Eni annuncia un radicale mutamento nella propria strategia industriale, dovuta alla crisi del settore, e quindi la completa vanificazione anche di questi impegni. A tale proposito ricordo, tra l'altro, che l'area di Porto Marghera è stata dichiarata area di crisi complessa con il decreto del Ministero dello Sviluppo Economico del 5 maggio 2011 proprio in ragione della necessità di avviare misure urgenti per la riconversione dell'area. Sono a rischio 2500 posti di lavoro - ha aggiunto il presidente del veneto - anche per il venir meno dei sistemi di servizio e di supporto, conseguenza non accettabile per la comunità veneta".

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