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Veneto: Zaia, con il Dpef 2015 programmiamo il futuro

17 giugno 2014 | 18.43
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Un documento “che tiene conto della priorità di dare lavoro ai giovani e di restituirlo ai veneti che l’hanno perduto - ha affermato il governatore - e che indica una strada di sviluppo e di possibile uscita dalla crisi’’

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia
Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia

E' stato presentato oggi a Venezia, a Palazzo Balbi, sede della Giunta veneta, al Tavolo di Concertazione, il Documento di Programmazione Economica e Finanziaria (Dpef) 2015, il documento di indirizzo annuale per le attività di competenza della Regione, che descrive le azioni attraverso le quali si attuano le politiche dell'Ente, che individua gli obiettivi da raggiungere e costituisce il documento propedeutico alla redazione del bilancio di previsione per l'anno a venire.

''Il rischio è che quello di oggi sia un rituale - ha detto il presidente, Luca Zaia - ma non è certo in discussione l'obiettivo di condividere con voi, con le parti sociali, il processo di definizione delle strategie regionali. Alla Regione spetta il compito di 'dirigere l'orchestra', cosa tutt'altro che facile a causa del momento congiunturale negativo, della scarsità di risorse, molte delle quali vincolate a spese di funzionamento ineludibili. Oggi, purtroppo, siamo costretti a governare con una parte 'libera' di bilancio che è un quarto rispetto a quella di cinque anni fa''.

‘’Ma la difficoltà è data anche dal fatto che si stia scrivendo in questi giorni una delle pagine più buie nella storia della nostra regione - ha sottolineato il presidente - e mi riferisco all’inchiesta che riguarda amministratori, alti funzionari anche dello Stato e numerose istituzioni pubbliche. Se le accuse dovessero essere confermate, siamo in presenza di una ‘cupola’ che ha sottratto risorse preziose alla nostra comunità e non possiamo più permettere che questo accada. La comunità veneta ha una spina dorsale forte e sana e chi la rappresenta ha il dovere di valorizzare quanto di buono il Veneto esprime: per questo chiedo a tutte le associazioni di categoria di fare gioco di squadra e di isolare e sospendere chi si rende protagonista del malaffare’’.

‘’Il nostro impegno nella programmazione sarebbe inutile in una economia drogata dalla corruzione’’ ha aggiunto Zaia, che ha ribadito come i problemi non si risolvano aggiungendo ulteriore burocrazia a quella già esistente, ma anzi semplificando le procedure, rendendole più chiare e trasparenti.

‘’Abbiamo cercato di fare una foto del Veneto di oggi e di quello che vorremmo diventasse in futuro - ha concluso Zaia -, partendo dai dati sull’economia, sull’occupazione, sulle prospettive di utilizzo delle risorse comunitarie. Un Dpef che tiene conto della priorità di dare lavoro ai giovani e di restituirlo ai veneti che l’hanno perduto, un documento che indica una strada di sviluppo e di possibile uscita dalla crisi.

Il contesto entro il quale sono stati elaborati i contenuti del Dpef, parlano di un’economia veneta che nel 2013 ha registrato un -1,6% del PIL rispetto all’anno precedente (il dato nazionale è -1,9%), con un apporto positivo soltanto dalle vendite all’estero (le esportazioni venete registrano un incremento del 2,8%). I settori produttivi che soffrono maggiormente sono le costruzioni (-5,7%) e l’industria (-1,2%). Crescono i settori dei servizi alle imprese, alberghiero e della ristorazione: bene il turismo, in aumento la produzione agricola e l’esportazione dei prodotti agroalimentari.

Il 2014 dovrebbe rappresentare l’anno della ripresa, riportando la crescita al +1% e per il 2015 si prevede un consolidamento pari al + 1,5%.

Per quanto riguarda l’occupazione, il Veneto nel 2013 registra un tasso del 63,3%, migliore rispetto a quello nazionale (55,6%). I giovani sono i più colpiti dalla crisi, ma se la disoccupazione giovanile (15-24 anni) in Italia è arrivata al 40%, nel Veneto è del 25,3%, terza regione per i livelli di disoccupazione più bassi.

Il Dpef 2015 esprime attenzione in particolare alla persona nei diversi contesti lavorativi, sociali, ricreativi; alla qualità dei servizi, a partire dalla sanità, dal sociale, dalla scuola; al contesto economico e produttivo accompagnando e sostenendo le imprese agevolandone l’accesso al credito e incentivando processi di innovazione; all’occupazione, individuando strumenti che facilitino l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro, senza lasciare indietro chi è a rischio di espulsione dallo stesso.

Nel documento, inoltre, la cultura è definita elemento identitario per eccellenza, ma anche strumento di sviluppo; si fa riferimento al territorio e all’ambiente in termini di difesa e valorizzazione delle risorse naturali, ambientali e paesaggistiche del Veneto, ma anche dell’agricoltura, delle zone rurali e dei prodotti tipici. Sono presenti i temi dell’agenda digitale, della promozione del ruolo e dell’immagine del Veneto in un contesto europeo ed internazionale, ma anche del contenimento dei costi della macchina amministrativa attraverso processi di semplificazione e di razionalizzazione.

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