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Zaia: "Ora apriremo centri estivi e luna park"

18 maggio 2020 | 13.27
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Il governatore del Veneto: "Se non dal 25 maggio al massimo entro il 2 giugno"

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"Dalle 24 di ieri sera in Veneto abbiamo riaperto tutto, alcuni esercenti però si sono presi qualche giorno in più prima di riaprire e per questo credo che sarà domani il vero giorno clou". Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia oggi al punto stampa. "Mancano alcune attività e per questo in settimana emanerò una nuova ordinanza che riguarderà in primis i centri estivi visto che il Dpcm lo prevede, e l'apertura dei parchi divertimenti, luna park, spettacolo viaggianti che potranno riaprire se non dal 25 maggio al massimo entro il 2 giugno", ha annunciato Zaia aggiungendo che "a ore verrà emessa una ordinanza riguardante il trasporto pubblico locale", ha spiegato, aggiungendo: "Abbiamo verificato anche oggi tutto il tema della cultura, tutto quello che possiamo fare lo facciamo e io sono disposto a firmare una ordinanza ma abbiamo un Dpcm. In ogni caso i teatri, cinema e tutti i centri aggregazione legati alla cultura saranno trattati in modo paritetico".

"La multa da 400 a 3 mila euro per aver infranto l'obbligo dell'uso dei dispositivi di sicurezza, e in primis della mascherina non l'ho inventata io, è prevista dal decreto legge del 26 marzo. Rispetto al Dpcm di ieri in Veneto abbiamo previsto l'obbligo sempre quando si esce di casa, ed è una scelta che va a salvaguardare la sicurezza dei cittadini, si tratta di una scelta di responsabilità", risponde Zaia alle critiche per la norma inserita nell'ordinanza regionale di ieri, più 'severa' rispetto a quella nazionale. Un motivo dettato, ha spiegato Zaia, dal fatto che "nella nostra regione abbiamo avuto 1800 morti, e il virus ancora c'è. Capisco che sia un'ordinanza che non piace, ma si tratta di un 'sacrificio' di altri 12 giorni, fino al 2 giugno, periodo in cui vedremo come vanno i dati, se ci danno ragione le mascherine non le useremo più, anche se dovremo portarcele con noi per un bel pezzo".

Zaia racconta quindi i retroscena nella trattativa tra Regioni e governo per arrivare al via libera finale della fase 2: "Sabato notte ci siamo trovati con la prima bozza del Dpcm, ma è saltata l'intesa perché le linee del Dpcm non erano praticabili e si prestavano a confusioni, e le Regioni non erano neppure nell'allegato. Alla fine abbiamo incontrato il premier Conte nella notte con il ministro Boccia e abbiamo chiuso la partita con un impegno formale per le riaperture con la valutazione epidemiologica".

Il governatore ha poi illustrato i dati della Regione nel consueto bollettino: in Veneto i tamponi effettuati ad oggi sono 513.848, 7.114 in più rispetto a ieri, i casi positivi sono 18.950, 11 in più nelle ultime 24 ore. In isolamento ci sono 3.870 persone, 109 in meno, mentre i ricoverati sono 592 (meno 9). In terapia intensiva ci sono 51 pazienti, uno in più rispetto a ieri. I dimessi sono 3.187, i morti sono in totale 1.803, di cui 1.322 in ospedale, 6 in più da ieri.

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