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L'imprenditore Zambaiti: "Per l'Italia opportunità in Eritrea"

09 ottobre 2018 | 13.41
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Il premier etiopico Abiy Ahmed con la maglietta prodotta da 'Dolce Vita Eritrea'
Il premier etiopico Abiy Ahmed con la maglietta prodotta da 'Dolce Vita Eritrea'

"Quella del premier Conte in Eritrea è una visita importante, anche perché dall'indipendenza in poi l'Italia ha avuto con Asmara un rapporto sporadico, ma questo segnale di attenzione deve essere accompagnato da una continuità di interventi". Lo sottolinea all'Adnkronos Pietro Zambaiti, imprenditore che appartiene a una importante famiglia attiva nel tessile e che negli ultimi venti anni ha sviluppato 'Za.Er', Zambaiti Eritrea, un'azienda che produce t-shirt, camicie, abiti da lavoro sia per il settore civile che militare.

La produzione è ripartita - simbolicamente - dal complesso industriale del Cotonificio Barattolo, fondato da un altro imprenditore italiano negli anni ’50: "E' stata una sfida che ci ha appassionati anche dal punto di vista emotivo, ma anche molto impegnativa visto che abbiamo rimesso in piedi da zero un'azienda tessile che non aveva più mercato, un pezzo di archeologia industriale in un paese in cui il manifatturiero era andato morendo".

"Oggi - rivendica Zambaiti - l'azienda occupa circa 580 persone, tutti eritrei tranne due, con una qualità di prodotto soddisfacente al termine di un percorso di formazione che è durato anni. E ai nostri dipendenti offriamo non solo occupazione ma anche valori 'italiani', a differenza di una azienda cinese o asiatica: noi, per esempio, abbiamo un asilo interno e paghiamo borse di studio per la scuola italiana".

Proprio quest'ultima istituzione - sottolinea l'imprenditore - è un esempio di come il nostro paese possa contribuire alla crescita dell'Eritrea, allacciando nuovi rapporti alla luce di un legame ancora "vivo e presente". "La Scuola Italiana è quella di riferimento, in cui si forma la classe media eritrea. Nel paese c'è un ricordo e una riconoscibilità dell'Italia, Asmara - sottolinea - resta a suo modo una città 'italiana', con un ricordo che resta presente nelle vecchie generazioni e che si trasmette a quelle nuove".

"In Eritrea c'è un'empatia che ha sempre portato a guardare a noi come a un Paese di riferimento. Invece - lamenta Zambaiti - l'Italia è stata lontana, al punto che secondo me non deve chiedere 'perdono' per il suo passato coloniale ma 'scusa' per la sua assenza degli ultimi venti anni".

Comunque il legame con l'ex colonia - aggiunge - apre all'Italia buone prospettive nello sviluppo economico che sta accompagnando la 'normalizzazione' dei rapporti fra Eritrea ed Etiopia dopo un conflitto durato più di 20 anni. "Ci sono investimenti che Asmara dovrà fare in materia di infrastrutture, a iniziare dai porti", elemento chiave dal momento che "l'Etiopia punta sullo sviluppo industriale ma non ha accesso al mare".

Ma l'imprenditore vede anche prospettive in "settori come il manifatturiero o l'agroalimentare, senza dimenticare il turismo, che oggi è ancora di nicchia ma che ha ottime prospettive" soprattutto dopo che Asmara - con i suoi edifici modernisti disegnati da architetti italiani - è diventata patrimonio dell'Unesco.

E in questa nuova fase politica fra due paesi che - al di là della storia recente - "sono davvero 'fratelli'", Zambaiti segnala un piccolo contributo del brand 'Dolce Vita Eritrea', prodotto dalla Za.Er. In occasione della prima visita all'Asmara del primo ministro etiope Abiy Ahmed - spiega - "abbiamo commissionato a un artista locale un logo che simboleggiasse i nuovi rapporti fra i due paesi. E' nata una farfalla nelle cui ali si riprendevano le bandiere di Etiopia ed Eritrea. E la t-shirt su cui era stampato questo logo è piaciuta tanto ad Abiy Ahmed che ne ha voluto indossare una anche in occasioni pubbliche durante la sua visita".

Non solo. Il presidente somalo Mohamed Farmaajo, che si è unito ai due leader per un vertice tripartito, ha chiesto alla 'Dolce Vita Eritrea' un modello di t-shirt che includesse anche la bandiera del suo paese, una richiesta subito esaudita dalla Za.Er. Una soddisfazione personale per Zambaiti che ricorda di essersi "impegnato in questi anni in prima persona per promuovere" una nuova stagione ad Asmara, anche nei rapporti con il nostro paese. "Oggi - conclude - sono contento per questi segnali simbolici e importanti. La speranza è che si dia continuità a questo tipo di rapporto, perché per l'Italia c'è una responsabilità storica ma anche una opportunità" in una regione dove il nostro paese può ancora giocare un ruolo di primo piano.

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