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Zanda: "Con Zingaretti tornano Ds? Nicola non è pazzo"

17 dicembre 2018 | 19.02
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"Con Zingaretti si torna ai Ds? Malignità, frottole e insinuazioni senza senso". Luigi Zanda non usa giri di parole. Capogruppo al Senato nell'era Renzi, Zanda è oggi tra i sostenitori di Nicola Zingaretti al congresso. Portavoce di Francesco Cossiga, eletto senatore per la prima volta nel 2003 con la Margherita, tra i big di Areadem di Dario Franceschini, Zanda viene da un'altra storia rispetto ai Ds. E all'accusa di 'operazioni nostalgiche', lanciata da Maurizio Martina al presidente della regione Lazio, ribatte così all'Adnkronos: "Zingaretti non è un pazzo che vuole ricostruire contenitori politici a cui non pensa francamente più nessuno".

Zanda, ma lei che non è mai stato diessino, non si sente a disagio a sostenere un candidato, Zingaretti, a cui viene mossa l'accusa di voler riportare il Pd ai Ds? "Sono veramente molto stupito. L'Italia sta affondando in un disastro per colpa del governo pentaleghista e si tirano fuori polemiche strumentali e stucchevoli".

"Ds e Margherita - argomenta Zanda - sono morti e sepolti da più di dieci anni. I leader di quel tempo fanno altro. D'Alema dirige una rivista di caratura internazionale. Rutelli presiede un'importante associazione del settore cinematografico. Veltroni ha scelto di fare il regista e ha successo. Francamente non capisco perché non li lasciamo in pace e non lasciamo in pace anche Zingaretti che certo non è un pazzo che vuole ricostruire contenitori politici a cui non pensa francamente più nessuno".

"L'Italia e il Pd - prosegue Zanda - hanno bisogno di poter fare politica in modo leale, bastano già le continue bugie e i bluff di Lega e 5 Stelle. Noi abbiamo bisogno di un congresso in cui si discuta di idee e non uno scontro fatto di malignità, frottole e insinuazioni senza senso".

Ma con Zingaretti un dialogo con quello che c'è a sinistra del Pd sarebbe più facile? "Potrei mai essere un sostenitore di un candidato che partisse con pregiudizi politici? Zingaretti ha un'apertura molto ampia nei confronti del sistema politico italiano". Fino ad arrivare a un dialogo con i 5 Stelle? "Intendiamoci sulle parole. Nei 5 anni passati, io ho dialogato quotidianamente con i 5 stelle, ma ho avuto sempre una posizione totalmente alternativa rispetto alla loro. E la distanza tra il Pd e i 5 stelle in questi mesi di governo è cresciuta moltissimo rispetto al passato, perché i 5 stelle stanno rivelando non solo una pericolosa doppiezza, ma anche una totale incompetenza rispetto alle responsabilità che si sono assunti".

Matteo Renzi è diventato un suo collega, siete entrambi senatori del Pd, pensa che lo resterà ancora per poco? "Io penso che Renzi sia una personalità di grande intelligenza e l'intelligenza dovrebbe scongiurare a tutti i dirigenti del Pd di andarsene via. Ma Renzi è anche una personalità molto imprevedibile e quindi non sono in grado di rispondere".

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