E’ stata archiviata dopo un dibattito in plenum al Csm la pratica della prima commissione, quella per le incompatibilità, che riguarda Mario Fresa, sostituto procuratore generale in Cassazione per una vicenda di presunti maltrattamenti in famiglia ai danni dell’ex moglie. Sono due i procedimenti che riguardano Fresa, uno archiviato dal gip di Civitavecchia lo scorso febbraio e un altro nato dalla denuncia dell’ex moglie su cui la procura di Roma ha chiesto l’archiviazione e su cui pende un’opposizione all’archiviazione davanti al gip che non ha ancora sciolto la riserva. Per questi fatti il magistrato, che in Cassazione svolge esclusivamente funzioni nella giurisdizione civile e in sezioni che non si occupano dei reati di genere e di violenze alle donne, ha avuto già una condanna in sede disciplinare con la perdita di anzianità di due mesi.
Sulla delibera, approvata con 12 voti a favore, 7 contrari e 6 astenuti, c’è stato un ampio dibattito fra i consiglieri durante il plenum di questa mattina. La consigliera laica in quota centrodestra Isabella Bertolini ha sottolineato come “su questa vicenda occorra una riflessione profonda” affermando che la “proposta di archiviazione così come formulata non valorizza adeguatamente la gravità dei fatti”. Per Michele Papa, eletto in quota M5S, “è inutile celebrare nuove leggi e organizzare convegni in tema di violenza di genere e poi non essere sufficientemente rigorosi quando siamo noi a trattare le singole pratiche”. Il consigliere togato di Unicost Marco Bisogni ha evidenziato “un mal di pancia che sentiamo tutti” ma “questa delibera di archiviazione, imposta dall’istituto dell’art. 2 e dalle richieste di archiviazione avanzata dal pm sulle nuove vicende, le uniche presenti nella pratica, lascia la porta aperta se dovessero esserci sviluppi del caso. Alle ultime righe, infatti, si spiega che qualora arrivasse l’imputazione coatta sulla nuova ipotesi di maltrattamenti i discorsi sarebbero diversi”, ha spiegato Bisogni.
“Chi vota a favore dell’archiviazione non ritiene che ci sia una compatibilità fra il maltrattamento e l’essere magistrato. Ritiene però che le regole che abbiamo fissato in questo consiglio siano in qualche maniera vincolanti per tutti e che devono valere per tutto il consiglio. Su questa vicenda – ha concluso Bisogni prima del voto in plenum che ha approvato la delibera di archiviazione - avremo tutti un occhio vigile e attento”. Nella delibera di archiviazione si sottolinea infatti che resta “ salva ed impregiudicata la valutazione di eventuali e future ripercussioni negative che dovessero scaturire dalle determinazioni assunte dal giudice per le indagini preliminari di Roma sciolta la riserva sulla opposizione alla richiesta di archiviazione proposta dal coniuge del dottor Fresa”.