Il commento della presidente uscente dell'Ucei, l'Unione delle Comunità ebraiche italiane, dopo l'attentato a Sidney
"Come vivo oggi questa giornata? Con una doppia anima, da una parte seguo gli sviluppi dell'attentato a Sidney minuto per minuto, per capire meglio che questo è un pezzettino del 7 ottobre, un detrito di quella deflagrazione tornato a colpire dopo un giro lungo; dall'altra c'è il desiderio già avvertito da questa mattina, che non avremmo annullato nulla dei festeggiamenti in programma, per vivere gli eventi con ancora più consapevolezza e gioia. Perché noi siamo qui, ci saremo e non ci faremo spaventare". A parlare all'Adnkronos è Noemi Di Segni, presidente uscente dell'Ucei, l'Unione delle Comunità ebraiche italiane, quando manca meno di mezz'ora alla chiusura delle urne per scegliere il nuovo Consiglio.
"Accendere oggi la luce del Chanukkah è stato commovente, è stato come illuminare il buio delle menti e culturale che evidentemente ancora esiste - spiega -. Alle 22 si chiuderanno le urne, da domani mattina ci sarà lo spoglio, in un clima affaticato da questo avvenimento ma - e lo dico da presidente uscente - per chi si è candidato e per chi è andato a votare, è una responsabilità molto puntuale e forte". Il consiglio a chi le succederà alla guida dell'Ucei è quello "di essere molto lineari e chiari negli appelli che si fanno alle istituzioni italiane, nostro interlocutore, di avere chiarezza e capacità di guardare ai pericoli esterni, con grande attenzione sempre anche quello che succede all'interno. I bisogni, le criticità e le carenze all'interno esistono e non bisogna dimenticare anche i problemi quotidiani e le esigenze del singolo e della comunità". (di Silvia Mancinelli)