Alle 17, presso la Sala Caduti di Nassirya
Importante tavola rotonda a Roma, venerdì 12 dicembre alle 17, presso la Sala Caduti di Nassirya, del Senato della Repubblica, piazza Madama, per dialogare sul sistema giustizia e sulle sue criticità: quali riforme? quali rimedi? quali necessità?
In un momento in cui esiste una evidente disgregazione della società e dei valori fondamentali per un vivere civile, sembra che il sistema giustizia sia annebbiato da ragioni diverse che, però, minano alla base sia la libertà dei cittadini e sia le fondamenta di uno Stato democratico. Oggi, nel momento più buio per la credibilità delle istituzioni e della stessa magistratura, appare fondamentale interrogarsi sulle ragioni di ciò e su quello che si possa fare per cercare di dare credibilità all’attuale critica situazione. Affermava Luigi Einaudi, già presidente della Repubblica, che “La giustizia non esiste là ove non vi è libertà”. E la libertà esiste allorquando vi è il rispetto delle regole e dell’altrui persona o istituzione. Nella confusione dei ruoli e delle leggi risulta evidente che viene, poi, a mancare la libertà e, quindi, inizia il declino della comunità.
A interrogarsi su questioni di estrema rilevanza, su iniziativa del senatore Claudio Borghi, dell’Accademia Calabria e del Rotary Club Roma Colosseo, dopo i saluti di rito da parte del primo e dei presidenti delle associazioni indicate nelle persone di Domenico Naccari e Francesco Perconti, è previsto l’intervento introduttivo dell’esperto Giacomo Francesco Saccomanno, e poi le relazioni di Cristiano Cupelli, Professore Ordinario di Diritto Penale, di Rocco Maruotti, Segretario Generale di Anm, di Luciano Maria Delfino, Professore e componente Comitato Scientifico Filodiritto, di Tommaso Miele, Presidente aggiunto Corte dei Conti Roma e della Sezione giurisdizionale del Lazio, di Cesare Mirabelli, emerito Presidente della Corte Costituzionale.
A seguire, poi, le conclusioni del viceministro alla Giustizia, Francesco Paolo Sisto, con la moderazione di Catia Acquesta, giornalista, scrittrice e Presidente dell’associazione Tutela Vittime di Violenza “Alleati con Te”. "Un momento di sereno confronto -afferma Saccomanno- per cercare di individuare seriamente quali possano essere degli interventi concreti per cercare di risolvere i tanti problemi della giustizia, che devono, però, vedere protagonisti coloro i quali vivono questi ambienti e ne conoscono, certamente, le reali sfaccettature negative. Dare al cittadino un servizio efficiente vuol dire riacquistare la fiducia e ripristinare quegli spazi di libertà che oggi sembrano limitati da condotte violente e senza alcuna vera tutela per le comunità. In un clima, però, rissoso, di accuse reciproche, di difesa di privilegi ormai superati, di barricate su posizioni incomprensibili, certamente, non ci potrà essere una o più riforme di interesse generale ed al di sopra degli interessi delle parti, ma, sicuramente, tentativi di lasciare le cose come stanno o, ancora, di evitare che ci possano essere modifiche reali e tendenti al miglior funzionamento del sistema giustizia, che appare, comunque, uno dei pilastri della tenuta democratica di una nazione. Ecco, pertanto, la necessità di un dialogo sereno, senza riserve, che tenda, invero, a cercare di risolvere il problema e fornire alle comunità un servizio reale ed efficiente. In tale direzione -ribadisce Saccomanno- si cerca, appunto, di realizzare quella conversazione tranquilla che possa solo apportare credibilità, beneficio, e regole sempre più concrete e funzionanti".