Domani il comune di Colleferro (Roma) accoglierà un evento unico nel suo genere: il Presepe Vivente allestito nei rifugi antiaerei, a decine di metri di profondità, nelle gallerie dove durante la Seconda guerra mondiale trovarono riparo migliaia di colleferrini. Un luogo carico di memoria, scelto non solo per la sua forza evocativa, ma anche per il suo valore simbolico. Rappresentare la Natività nelle viscere della terra, in rifugi antiaerei, significa ricordare che ancora oggi, in molte parti del mondo, i bambini vengono alla luce sotto le bombe, come accade a Gaza e in Ucraina. Un gesto semplice ma potente, che invita a riflettere sulla fragilità della pace, sulla dignità della vita umana e su quanto l’uomo perpetri nel delitto della guerra.
"Sarà il presepe vivente più 'profondo' d’Italia - spiega il sindaco Pierluigi Sanna - un percorso che, scendendo fino a 45 metri di profondità, unisce storia, spiritualità e memoria collettiva, riportando la comunità nei luoghi che hanno custodito la speranza durante i momenti più bui".
L’iniziativa è promossa dal Comune di Colleferro, in collaborazione con Pro Loco ed Azione Cattolica, e vede come protagonisti i cittadini, volontari e famiglie che hanno scelto di donare il proprio tempo per costruire un’esperienza autentica, partecipata e comunitaria. Non attori professionisti quindi, ma gente comune che reciterà la Notte Santa di Gozzano. Il percorso sarà aperto al pubblico per tutta la giornata di domenica, con accessi regolamentati per garantire sicurezza e fruibilità.