Pm Bono: "Raccolta firma per quesito più trasparente'

Il magistrato Gaetano Bono
Il magistrato Gaetano Bono
29 dicembre 2025 | 15.54
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"Lo svantaggio dei NO si sta riducendo sempre di più, presto potrebbero superare i SÌ". Così Gaetano Bono, sostituto procuratore generale a Caltanissetta, a margine della presentazione del suo libro “Riforma NOrdio”, edito da Guida, presso la libreria Mondadori di Avola (Siracusa). "Più si parla della riforma più aumentano i no, perché ci si rende conto che la vera posta in gioco è il pericolo di attribuire al Governo di turno il controllo delle investigazioni penali e di condizionare l’operato di giudici e pubblici ministeri". "Ecco perché – aggiunge Bono – occorre sostenere l’iniziativa di quei quindici cittadini, che hanno avviato una raccolta firme volta a formulare un nuovo quesito referendario, ben più chiaro di quello già approvato su iniziativa parlamentare, perché in tal modo l’elettore potrà prendere immediata contezza delle norme costituzionali che verrebbero modificate se vincesse il SÌ, e dunque informarsi con maggiore consapevolezza sulle implicazioni della riforma».

Secondo Bono, il rischio "non deriva dalla mera separazione delle carriere che, di per sé, non apporta alcun tangibile cambiamento": "Bisogna guardare alla riforma nel suo complesso per cogliere il pericolo di ridimensionamento della magistratura, sia giudicante sia requirente, ossia tenere conto degli effetti che deriveranno, oltre che dal venir meno dell’unità delle carriere, anche dallo sdoppiamento del CSM, dall’elezione dei suoi membri tramite due distinti metodi di sorteggio, che darà un maggior peso alla componente scelta dal Parlamento in danno di quella proveniente dall’ordine giudiziario, nonché dalla creazione di una nuova Alta Corte disciplinare, le cui criticità sono tante e gravi".

"Se mi sono pentito di “Meglio separate”? Niente affatto, anzi è un libro ancora attuale e lo sarà anche in futuro – dice Bono rispondendo al giornalista Luca Signorelli che moderava l’incontro – perché offre, in via generale e astratta, una chiave di lettura per verificare se una riforma garantisca l’indipendenza della magistratura, indicando le condizioni per una separazione delle carriere che renda l’azione penale più libera, garantista ed efficiente e dunque il processo più giusto". Il nuovo libro "è complementare e coerente perché, applicando i criteri delineati nel primo, dimostra che la Riforma Nordio non solo è inidonea a rendere la giustizia più efficiente e celere, ma arreca una crepa nell’edificio delle garanzie costituzionali che un domani potrebbe portare al crollo dell’indipendenza del potere giudiziario, alterando ulteriormente l’equilibrio tra i poteri dello Stato a favore del potere esecutivo che, già da decenni, prevale nettamente sul potere legislativo".

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