Occupazioni, devastazioni, manifestazioni violente, 'liste stupri', è urgente un confronto con il prefetto e il sindaco di Roma, insieme anche alla Città Metropolitana e al Mim, per trovare delle soluzioni a una situazione particolarmente difficile e delicata. Lo chiede il presidente dell'Associazione nazionale presidi Roma, Mario Rusconi in una lettera inviata al prefetto Lamberto Giannini e al sindaco Roberto Gualtieri. "Da anni assistiamo, impotenti, ad un rito diseducativo e vandalico: l'occupazione degli istituti scolastici della nostra città da parte di agguerrite minoranze di studenti che, a loro dire, - si legge nella lettera - si appropriano delle scuole per far emergere le problematiche, nazionali o internazionali, del momento, che ritengono di contribuire a risolvere in tal modo. Alla fine di ogni occupazione si contano in centinaia di migliaia di euro, una volta di lire, gli enormi danni che gli istituti subiscono e che i proprietari (Comune e Città metropolitana) devono risarcire, naturalmente attingendo dalle tasche dei cittadini che pagano le tasse".
"Da anni segnaliamo, unici nel panorama politico-sindacale della nostra città, questa insana, incivile ritualità, ripetiamo svolta da esigue minoranze agguerrite. Ebbene, oltre alle devastazioni materiali (lo scorso anno più di 2 milioni di euro!) dobbiamo sottolineare quelli che a nostro parere sono i danni più gravi. Ci riferiamo al danno formativo causato dall'interruzione per settimane, talvolta mesi, della didattica curricolare che colpisce in particolare gli studenti in difficoltà culturale - evidenzia Rusconi nella missiva - spesso anche impossibilitati a compensare il danno con recuperi privati a pagamento. Ma a parere di noi persone di scuola da molto tempo, il danno più evidente e devastante è rappresentato dall'inganno educativo che lascia credere che tutto sia consentito e privo di conseguenze, contraddicendo in questo modo tutte le azioni educative intraprese dalle scuole, dall'educazione civica al richiamo costante al rispetto delle regole della democrazia!".
"Nella nostra veste di persone di scuola, interessate al futuro dei nostri giovani, consapevoli del disagio che in tutto il mondo occidentale, per diversi motivi, colpisce gli adolescenti non ci nascondiamo le carenze del nostro sistema scolastico e la necessità di cambiamenti che in parte si stanno effettuando. Ma non è certo con il metodo selvaggio delle occupazioni - prosegue Rusconi - che si potrà prospettare un panorama di innovazioni che diano respiro alla cultura della scuola ed offrano soluzioni innovative che possano valorizzare quanto di positivo esiste in ogni ragazzo, facendolo emergere ed indirizzandolo verso esiti di utilità civile e personale".
Rivolgendosi poi direttamente a Gualtieri e a Giannini, "nella vostra veste di ampia caratura istituzionale, - sottolinea Rusconi - al fine di concordare una serie di azioni propositive che contribuiscano a rendere un 'residuato archeologico scolastico' il triste rito da noi evidenziato. In particolare chiediamo che si individuino tutti quegli spazi formativi extracurricolari nei quali i nostri ragazzi possano valorizzare i loro talenti, soddisfare le richieste di un ampliamento del discorso formativo che vada oltre gli aspetti curricolari: introdurre i linguaggi della modernità che, per motivi vari, non sempre la scuola può offrire. Ci riferiamo alla musica, al teatro, al cinema, alla robotica, all'IA, alla lettura critica dei quotidiani alla didattica laboratoriale, agli ambiti psicologici dell'adolescenza ... e tanto altro ancora. La città metropolitana, in coordinamento col Mim, dovrebbe individuare le caratteristiche logistiche della nostra proposta al fine di predisporre sia gli aspetti normativi sia gli aspetti organizzativi, che potranno essere discussi anche nella 'settimana degli studenti' che il ministero da anni sollecita nelle scuole".
"Al signor Prefetto chiediamo di organizzare con noi dirigenti scolastici, con la Città metropolitana, con il Mim, con rappresentanze di studenti un confronto per cercare di approfondire gli aspetti giuridico-legali che si prospettano durante le occupazioni. Alla fine delle quali non si sa mai come coinvolgere negli eventuali risarcimenti coloro che hanno preso possesso degli istituti, procurando danni e devastazioni, non essendo stati identificati. Siamo certi che le nostre proposte saranno intese nel loro spirito essenziale: - conclude Rusconi - venire incontro alle richieste dei nostri giovani, contribuendo, con la nostra professionalità ed il nostro amore per la scuola, ad un futuro positivo delle 'giovani generazioni', spesso, troppo spesso citate retoricamente".