Manovra: affitti, sanità, oro e pacchi: verso carica emendamenti

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13 novembre 2025 | 16.45
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Dal fisco agli affitti brevi, dalla sanità ai dividendi, ma anche l'oro e i pacchi postali 'mini': la carica degli emendamenti alla manovra si appresta a riservare, anche quest'anno, una miscellanea di proposte da depositare in commissione Bilancio al Senato entro domani alle 10. Tutte ipotesi, fino alla presentazione ufficiale, in fase di definizione finale dai partiti.

La selezione degli emendamenti giudicati 'prioritari' arriverà martedì con i 'segnalati', un'ulteriore scrematura la farà la scure delle ammissibilità. L'esame entrerebbe nel vivo dai primi di dicembre con l'obiettivo dell'approdo del ddl in Aula a Palazzo Madama lunedì 15 dello stesso mese.

Dai banchi della maggioranza, a quanto si apprende, si prefigurano proposte per estendere la 'Rottamazione 5' agli accertamenti in corso (sostenuta dalla Lega), per limitare la 'stretta' sulle compensazioni e intervenire sulle pensioni. Sul fronte delle imprese si va verso la presentazione di migliorie al nuovo Transizione 5.0 per snellire la burocrazia che ha limitato le adesioni della vecchia edizione del piano. Attese anche proposte per una detassazione sulle plusvalenze dell’oro investito (con l'ottica di alleggerire eventualmente la tassa sui dividendi), e per una 'mini-tassa' sui piccoli pacchi extra-Ue (ipotesi 150 euro o meno) per contrastare l’invasione dell'ultra fast fashion cinese.

da Fi stop affitti brevi e tassa dividendi, proposte editoria

Sul fronte lavoro, potrebbe arrivare la proposta di rifinanziamento del fondo per la partecipazione dei lavoratori agli utili di impresa con uno stanziamento di 49 milioni nel 2026, arrivando così un totale di 70 milioni. In particolare poi Forza Italia chiederà la soppressione di alcune delle norme più contestate dalle associazioni di categoria: il rialzo al 26% della tassa sugli affitti brevi; l'aumento al 24% della tassa sui dividendi per le società con partecipazioni inferiori al 10%. FI chiederà anche si cancellare la stretta sulle compensazione dei crediti. Dai senatori azzurri proposte anche sulla previdenza dedicata, la perequazione previdenziale; gli straordinari e le assunzioni nelle forze di polizia, editoria, sanità e enti locali.

L'opposizione lavora ad un'ampia gamma di modifiche, con sanità, famiglie e salari in testa, ritornando alla carica con il tema del salario minimo. Fari anche sulle politiche industriali e la crescita.

già si ipotizza maxi-emendamento e via libera entro Natale

Le modifiche andranno effettuate a saldi invariati, ovvero senza toccare la manovra da 18,7 miliardi di euro. Ergo, andranno finanziate o con la dote da 100 milioni per le modifiche parlamentari (da dividere tra maggioranza e opposizione), o con riduzioni di spesa corrispondenti o con una sorta di flessibilità, inaugurata lo scorso anno, attingendo dai sussidi dannosi, per esempio, o dal contrasto all'evasione fiscale.

Quanto ai tempi, l’obiettivo della maggioranza è di riuscire ad avviare il voto in commissione al Senato dal 3 dicembre per l'approdo in Aula a Palazzo Madama il 15 e chiudere con l’approvazione definitiva alla Camera prima di Natale. A quanto si apprende, per accelerare i tempi prenderebbe già piede l'ipotesi del maxi-emendamento con le modifiche condivise sul quale porre la fiducia. (di Luana Cimino)

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