L'esperto di diritto bancario si dice cauto sulla questione dell'opa obbligatoria su Generali. ''Al di là delle indiscrezioni di stampa -dice- provare il concerto non è così facile: occorre un robusto supporto probatorio''.
Sospensione dei diritti di voto in Generali, l'obbligo di promuovere un’Opa sull’intero capitale di Generali oppure il riconoscimento di un conguaglio tra il valore di un'eventuale opa in contanti e quello delle azioni Mps utilizzate come corrispettivo nell'operazione su Mediobanca. Sono queste alcune delle ipotesi che circolano sui giornali a proposito delle future possibili mosse della Consob legate all'indagine a carico dell'imprenditore Francesco Gaetano Caltagirone, il presidente di Luxottica e della controllante lussemburghese Delfin sarl Francesco Milleri e l'amministratore delegato di Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio, per le ipotesi di reato di aggiotaggio e di ostacolo alle autorità di vigilanza per aver, stando agli inquirenti, concordato l'ops da 13,5 miliardi con la quale Mps ha ottenuto il controllo di Mediobanca, prima azionista di Generali
"Escluderei l'ipotesi di una revoca dell'Opa o meglio la dichiarazione di inefficacia del documento di offerta perché mi sembra un provvedimento abnorme", spiega all'AdnKronos Gioacchino Amato, avvocato esperto di diritto bancario e finanziario, ex Consob e già presidente di banca Sant'Angelo. "Analogo discorso farei per un eventuale obbligo di versare un conguaglio in denaro perché ormai anche l'Opa obbligatoria si può realizzare con una parte di pagamento in titoli", sottolinea l'esperto. "Più realistica mi sembra invece l'eventuale sospensione del diritto di voto da parte dei concertisti" in Generali dice l'esperto che però specifica: "Ma ciò sarebbe possibile solo ove venisse accertato il concerto".
A tal proposito, anche su una possibile imposizione di un'Opa obbligatoria" su Generali, l'ex Consob ci va cauto: in teoria"sussiste obbligo di Opa indiretta o a cascata se per effetto dell'acquisito controllo su una società si acquisisce anche il controllo in altra società quotata ed è evidente che nel caso in cui dovesse essere dimostrato un concerto, ai fini della valutazione della soglia di possesso detenuto, andrebbero sommate le partecipazione di tutti i concertisti coinvolti, ma al di là delle indiscrezioni di stampa, provare il concerto non è così facile: occorre un robusto supporto probatorio che potrebbe essere rappresentato da email, intercettazioni telefoniche, scambio di corrispondenza privata, da cui emerga inequivocabilmente l'esistenza di un disegno comune preordinato al raggiungimento di un obiettivo congiunto".
La vicenda Mps-Mediobanca è molto complessa, sottolinea, perché vi sono tre diversi profili legali da considerare", spiega Amato. "Innanzitutto l'aspetto sanzionatorio. Ed infatti, ove l'Autorità di vigilanza dovesse accertare l'eventuale commissione delle ipotesi accusatorie che abbiamo letto sui giornali, ossia manipolazione del mercato e ostacolo all'Autorità, potrebbero essere irrogate agli autori delle violazioni sanzioni pecuniarie ma anche sanzioni penali", sottolinea.
"Poi vi è un profilo civilistico risarcitorio che potrebbe essere attivato da chi dovesse ritenersi leso da eventuali condotte illecite. "Ricordiamo che Mps ha lanciato un'Opa volontaria totalitaria su Mediobanca, a cui ha aderito l'86% del capitale sociale di Mediobanca. Quindi, per ipotesi, qualche socio appartenente al 14% che non ha aderito potrebbe lamentare di aver potuto assumere una decisione diversa se avesse avuto contezza dell'ipotetico concerto", sottolinea. "O, al contrario, qualcuno che ha aderito potrebbe eccepire che non lo avrebbe fatto se avesse potuto disporre di un quadro informativo chiaro", dice. Infine, conclude, "vi è la dimensione societaria, anche questa rimessa alla Consob, la quale però nel compiere le proprie valutazioni starà molto attenta ad intervenire chirurgicamente senza travolgere effetti societari ormai prodottisi e consolidatisi, e ciò anche per non minare il noto principio della certezza del diritto e della sicurezza dei traffici commerciali". (di Andrea Persili)