Referendum, Guglielmi (portavoce 15 cittadini): "Rispettare diritto raccolta firme"

Ieri l'avvio della raccolta firme online

Referendum, Guglielmi (portavoce 15 cittadini):
23 dicembre 2025 | 18.25
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"Noi ci aspettiamo che il governo faccia tutto quello che è sempre stato fatto: chiediamo che venga rispettato il diritto di raccogliere le firme per il periodo che abbiamo a disposizione, entro il 31 gennaio". E' quanto afferma all'Adnkronos l'avvocato giuslavorista Carlo Guglielmi, uno dei 15 cittadini che hanno promosso la raccolta firme per il referendum sulla riforma costituzionale della giustizia, aggiungendo che, dopo l'asseverazione delle firme, è necessario che "vi sia un periodo minimo per poter svolgere la campagna elettorale".

Da ieri è partita la raccolta firme online sulla piattaforma nazionale e al momento ha raggiunto quasi 5mila sostenitori. Questi numeri raccolti in 48 ore da "quindici cittadini comuni", osserva l'avvocato, raccontano che "i costituenti, nel costruire la democrazia partecipata, ci hanno fatto una grande regalo che va preservato". Quanto alla decisione di proporre un quesito in parte diverso da quello avanzato da parlamentari della maggioranza, specificando gli articoli della Costituzione che verranno modificati con la nuova legge, Guglielmi spiega: "Noi non siamo stati mossi dal desiderio di fare un quesito differente, ma dal desiderio di fare il quesito migliore di cui eravamo capaci; quello della maggioranza ci è sembrato poco esplicativo ed è questa la cifra del dibattito che precede la campagna referendaria ossia un'attenzione forte a non far capire di che cosa si sta parlando". Secondo Guglielmi il cuore della legge non è certo la separazione delle carriere "tanto che non trova spazio neanche nel titolo" della riforma.

Per l'avvocato Guglielmi il fatto che il referendum sia chiesto dopo l'iniziativa di 15 cittadini cambia radicalmente l'approccio alla consultazione: "Nel caso del referendum ordinario - spiega - c'è un potere legislativo che emette una legge e mezzo milione di cittadini che ne chiedono l'abrogazione, ci sono subito due schieramenti ben definiti". Nel caso del referendum confermativo, continua, "può essere lo stesso potere legislativo a chiedere la conferma - e quindi i cittadini sono chiamati alle urne per stessa concessione del potere legislativo - oppure è un diritto della cittadinanza chiederlo". Questa cosa "cambia tutto - conclude Guglielmi, portavoce dei quindici cittadini - si va alle urne, ma con un motivo, un percorso diverso e anche una data diversa".

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