Il ministro dell'Istruzione: "Siamo preoccupati ma non ci sono focolai, solo frange" di antisemitismo "che non attecchiscono come in altri Paesi"
"Ci sono tante forme attive nella scuola per l'integrazione, ma non sono continue e quotidiane". Lo ha detto il ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, in occasione del viaggio della memoria ad Auschwitz e Birkenau con 200 studenti. "Attività che andrebbero fatte in classe e in particolare in armonia con la famiglia. Siamo preoccupati ma non ci sono focolai - ha sottolineato il ministro - ma solo frange" di antisemitismo "che non attecchiscono come in altri Paesi".
"L'Europa a mio avviso non credo sia sotto attacco" ha affermato Giannini, "in particolare dal punto di vista culturale". "Tuttavia va recuperato il senso di orgoglio della tradizione europea, intendo dire occidentale, come i diritti. L'Europa ha un patrimonio solido e diffuso - ha aggiunto - E' necessario in questo momento il riconoscimento dell'autoconsapevolezza. L'Europa ha sì un grande patrimonio solido ma con punte di fragilità. Sarebbe bene guardarci allo specchio e vedere cosa siamo diventati, considerando che l'Europa ha 70 anni di pace ininterrotta".
"Episodi come quelli di Charlie Hebdo a Parigi fanno male e non devono accadere" ha detto Sami Modiano, uno dei sopravvissuti al campo di sterminio di Auschwitz, che all'epoca dei fatti aveva 14 anni e oggi, all'età di 85, continua a portare la sua testimonianza ai ragazzi che partecipano al viaggio della memoria.
"Io sono uscito vivo dall'inferno di Auschwitz Birkenau - ha sottolineato Sami Modiano - Speriamo che il nostro passato non accada più. La violenza, l'estremità, questo fanatismo, è pericoloso. E' sbagliato. Fa male e crea e genera soltanto odio". "Questo viaggio della memoria è un grande sforzo, è un sacrificio e un grande impegno - ha aggiunto - ma i ragazzi, le future generazioni, devono vedere con i loro occhi e devono fare in modo che non accada più. E' dolore e sofferenza per noi ma dobbiamo passare il testimone e i ragazzi non devono vedere quello che abbiamo visto noi: è la mia speranza, è il mio auspicio e la mia missione".
Per le sorelle Andra e Tatiana Bucci, sopravvissute al campo di Birkenau, "quanto accaduto a Parigi è come un'esecuzione. E' vero che la satira di Charlie Hebdo è pesante ma lo è con tutti, religioni, politici, e non si può rispondere con la violenza. In questo modo l'Islam fa paura e se ci sono musulmani moderati non devono stare zitti ma dovrebbero intervenire e alzare la voce soprattutto quando avviene un atto terroristico come questo".