
Il presidente Consorzio Costa Smeralda fondato dal principe Karim Aga Khan a La Ragione
in collaborazione con la testata La Ragione
“È proprio la nascita della Costa Smeralda a determinare la grande responsabilità che sentiamo ancora oggi e viviamo come una missione: tutelare e preservare la gestione di un mito mondiale – spiega l’avvocato Renzo Persico, presidente del Consorzio Costa Smeralda al quotidiano La Ragione - Legato alla sostenibilità e alla difesa di valori culturali e ambientali che restano immutati nel tempo. Ogni giorno ripartiamo da una storia che non abbiamo mai abbandonato: era il 1962 quando il principe Karim Aga Khan individuò in questa periferia di un'isola periferica del Mediterraneo il luogo del mito”.
“Aveva intuito che natura, bellezza, ricchezza arcaica di tradizioni, unicità ambientali e culturali potessero essere alla base di un sistema turistico in cui l'esclusività fosse legata agli spazi e ai silenzi. La visione di un pioniere”.
Eppure in Italia spesso non riusciamo a fare turismo oltre le classiche settimane estive: “Lei ha utilizzato termini che sintetizzano il progetto Costa Smeralda: visione e sogno. Il sogno si è realizzato. La Costa Smeralda coinvolse la Sardegna negli anni Ottanta e poi si fece successo globale. Sono sardo, il riconoscimento dell'archeologia megalitica come Patrimonio dell’umanità da parte dell'Unesco dimostra che l'isola è un giacimento di bellezze e testimonianze del passato che la rendono di assoluta rilevanza. La spinta del turismo non si esaurisce nella parte balneare. Dovremo essere in grado di sviluppare un rapporto mare-interno, perché il turista oggi cerca emozioni e sensazioni”.
Centrale il tema della salvaguardia della bellezza: “L’Aga Khan aveva capito che per gestire questo patrimonio occorreva una struttura articolata e complessa. Per questo creò il Consorzio nel ‘62, demandandogli la gestione, la vigilanza, la valorizzazione e lo sviluppo dell’area. Il Consorzio si dotò di regole ferree ante litteram, in un periodo nel quale non si parlava di tutela dell'ambiente e di norme urbanistiche vincolanti. All'epoca l'ambiente era visto come potenziale strumento per ricavare un beneficio economico. Il progetto del principe Aga Khan partiva da un patrimonio di straordinaria bellezza, del quale il fondatore aveva avvertito la necessità di preservarlo nel futuro. A tal fine dotò il Consorzio Costa Smeralda di un regolamento edilizio sotto la vigilanza di un Comitato di Architettura che aveva e ha questo specifico obiettivo: creare volumi sostenibili, attraverso programmi di tutela e unicità del territorio”.
Nella storia della Costa Smeralda ha un gran peso la cultura. Anche La Ragione, ormai da cinque anni, dà il suo contributo con la rassegna letteraria “Autori in Costa” presso l’Hotel Delle Rose. Curiamo un premio letterario molto importante, ospitiamo grandi autori: la Costa Smeralda garantisce il successo di un'attività culturale, perché la destinazione legittima la sua stessa credibilità”.
Cura è anche decoro, tutelato dai regolamenti varati in diverse località: “Il turismo è una realtà formata da masse eterogenee che si muovono in diversi spazi, con culture, abitudini ed esigenze differenti. Va riconosciuto al turismo il ruolo di facilitatore delle relazioni economiche e sociali. Per questo, le regole sono fondamentali per la preservazione delle realtà interessate da tale fenomeno: le ritengo indispensabili”.
L’avvocato Renzo Persico si avvia al 25º anno da Presidente: “Il Consorzio Costa Smeralda nasce da una visione di un principe che scelse il ruolo di presidente proprio perché aveva intuito che la guida di questa struttura di gestione del sistema fosse l’unico modo per preservare il suo progetto nel futuro. Sono arrivato al sesto mandato, quando fui indicato presidente non mi sentii all'altezza: da sardo ritenevo che questo incarico dovesse essere riservato ad una grande personalità internazionale come quella del predecessore, il principe Karim Aga Khan, figura di grande prestigio e di assoluta rilevanza mondiale”.