
La Real Estate Leader di Pwc Italia alla giornata inaugurale della decima edizione di ReBuild, la fiera dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito: “PwC raccoglie sentiment sui trend emergenti nel mondo dell’ESG”
“La tematica ESG è molto vasta e vorrei toccare in questa occasione tre argomenti: il primo riguarda i trend emergenti nel settore Real Estate e come il tema ESG sia sempre più rilevante e una mappatura sulle certificazioni e reporting”.
A dirlo, Lia Turri, Real Estate Leader di PwC Italia a margine del panel ‘I criteri ESG alla prova dell’industria del Real Estate in Europa’, tenutosi nel corso della prima giornata di ReBuild - Meeting the next built environment. In svolgimento al Centro congressi di Riva del Garda il 14 e 15 maggio 2024, ReBuild è la manifestazione dedicata all’innovazione sostenibile dell’ambiente costruito che quest’anno giunge alla sua decima edizione.
“Da un punto di vista pratico, PwC predispone annualmente una comunicazione in cui attraverso interviste agli operatori di mercato - spiega Turri - cerca di raccogliere il sentiment sui trend emergenti nel mondo dell’ESG. Gli operatori coinvolti possono essere sviluppatori, investitori e banche”.
“Nel corso di diverse tavole rotonde abbiamo chiesto agli investing leader quali sono le principali preoccupazioni, i quali hanno evidenziato essere i costi di costruzione, la disponibilità delle risorse, ma anche i requisiti in termini di capitalizzazione, quindi gli investimenti sugli asset, e al terzo posto la sostenibilità, l’ambiente e l'empowerment dal punto di vista della decarbonizzazione - continua la Real Estate leader di PwC Italia - Ad emergere anche il tema della liquidità del mercato, correlato al tema ESG. Quindi la necessità di avere un immobile con determinate caratteristiche diventa sempre più importante per far sì che l'asset sia appetibile sul mercato”.
“Il tema per il 2024 è essere adeguati allo scopo: 9 persone su 10 tra quelle intervistate ritengono che da qui al 2050 il principale trend che impatterà sul Real Estate sarà quello collegato ai criteri ESG. Insieme a questo tema, che è uno dei principali temi che verrà preso in considerazione al fine di effettuare delle decisioni dal punto di vista degli investimenti - illustra Turri - troviamo anche un cambiamento della domanda da parte dei customers, ma anche gli stili di vita, fino alla decarbonizzazione. Tutti questi temi richiamano il tema ESG”.
“Esiste anche una forte pressione che deriva dagli investitori istituzionali e dalle banche. Se guardiamo il mondo ad oggi, sulla definizione di ESG si aprono innumerevoli certificazioni - dice - ma è importante cercare di capire quali sono le diverse tipologie di certificazione e sotto che punto di vista si affronta il tema”.
“Guardando al panorama internazionale: l'Europa insieme al Regno Unito
hanno un grosso focus sulla finanza sostenibile, con tutto quello che ciò comporta da un punto di vista di regolamentazione. Gli Stati Uniti sono concentrati sul climate change, mentre l’Australia è più spinta sugli elementi di decarbonizzazione - chiarisce Turri - A seconda del punto di vista e degli obiettivi, sono presenti svariati standard. La cosa bella di questo è lo stato dell’arte oggi: l’ideale sarebbe non avere più molti standard e certificazioni, ma cercare di avere un framework comune anche per assicurare la comparabilità dei diversi risultati”.
“Alcuni dicono che il tema ESG oggi è un prerequisito senza il quale non si può operare e non si può fare business. Ci si è focalizzati molto sulla E (Environmental), ma bisognerà integrare anche con la S (Social) e con la G (Governance)”, conclude.