
"Al di là di quale sia la causa, la morte di un giovane di 41 anni, che ha lavorato nell'azienda dove io ho lavorato tanti anni, mi fa male"
"Che impressione, mi è dispiaciuto tantissimo: la prima cosa che ho fatto quando l'ho saputo stamattina è stato pregare". Così il giornalista Paolo Brosio, sentito dall'Adnkronos, commenta la morte di Paul Baccaglini, l'ex inviato delle Iene morto a 41 anni, secondo gli investigatori l'ipotesi probabile è quella del suicidio. "Al di là di quale sia la causa, la morte di un giovane di 41 anni, che ha lavorato nell'azienda dove io ho lavorato tanti anni, mi fa male".
Baccaglini era stato in passato - per cinque mesi, nel 2017- anche presidente della squadra di calcio del Palermo. Secondo quanto riportato da 'Palermo Today', il corpo del giovane è stato trovato dalla compagna ieri nella sua casa di Segrate, a Milano. Secondo le prime informazioni, Baccaglini sarebbe morto per un gesto volontario. Sull'episodio stanno indagando i carabinieri di Milano e la Procura ha disposto l'autopsia.
"Io la prima cosa che ho fatto, quando ho saputo della sua morte stamattina, ho recitato un Ave Maria", sottolinea Brosio. "Poi oggi pomeriggio alle 15 ho pregato la coroncina della Divina Misericordia, che si fa proprio per le anime che volano in cielo. Ho messo tutte le persone che ci hanno lasciato, anche Paul", conclude. (di Andrea Persili)