
Il giudice dovrà decidere il 29 settembre se accogliere la richiesta
A quanto apprende l'Adnkronos, gli avvocati di Rosa Vespa, la donna che nello scorso gennaio sottrasse una neonata dalla clinica Sacro Cuore di Cosenza, hanno deciso di chiedere il giudizio abbreviato condizionato alla perizia psichiatrica sulla donna. Di conseguenza l'udienza collegiale prevista per il 23 settembre prossimo slitta al 29 settembre davanti al giudice per le indagini preliminari, che dovrà decidere se accogliere la richiesta della difesa di Vespa.
In quella data i legali della famiglia di Valeria Chiappetta, la donna che aveva dato alla luce la figlia Sofia, si costituiranno parte civile attraverso gli avvocati Chiara Penna e Paolo Pisani: i legali confermano all'Adnkronos che, "se il gip dovesse accogliere la richiesta del rito abbreviato condizionato, interverremo con le nostre consulenti, la professoressa Simonetta Costanzo e la dottoressa Flaminia Bolzan".
Rosa Vespa, 53enne di Castrolibero, paese della provincia cosentina, per 9 mesi aveva finto di essere incinta annunciando anche sui social l'arrivo imminente di un bebè. E il 21 gennaio era entrata nella clinica Sacro Cuore e si è diretta nel reparto maternità dove fingendosi un'infermiera aveva prelevato la neonata di appena un giorno di vita dalle braccia della madre. Poche ore dopo era scattato l'allarme. Ma grazie a un tam tam cittadino e alle serrate indagini delle forze di polizia la bimba era stata ritrovata nella stessa giornata e riconsegnata alla mamma.
Dopo aver preso la bimba, Rosa Vespa l'aveva vestita d'azzurro e, insieme al marito senegalese, Aqua Moses, che si è sempre dichiarato ignaro del rapimento, l'aveva portata a casa dove i parenti li attendevano per una festicciola di benvenuto per il nascituro tra fiocchi azzurri e pasticcini. Proprio durante la festa avevano fatto irruzione gli agenti arrestando la donna per rapimento.