
La querela contro ignoti per omissioni atti d’ufficio dopo la testimonianza dell’allora dirigente della divisione di polizia amministrativa che in aula aveva detto: “Note sul poligono non sono mai state portate alla mia attenzione, fu una svista”
Una denuncia-querela contro ignoti è stata presentata in procura da uno dei legali di parte civile nel processo per la strage di Fidene dopo la deposizione in aula del 22 maggio scorso dell’allora dirigente della divisione di polizia amministrativa, ora a capo del personale, che nella sua testimonianza aveva detto che non furono portate alla sua attenzione le segnalazioni inviate via pec dal commissariato di Ponte Milvio in relazione alle falle nella sicurezza al poligono di Tor di Quinto, dove Claudio Campiti prese l’arma per compiere la strage.
“E’ stata una disattenzione, una svista dell’operatore. Le note sul poligono non sono mai state portate alla mia attenzione”, aveva detto la dirigente in aula rispondendo alle domande del pm Giovanni Musarò sulle segnalazioni inviate tramite cinque pec dal commissariato di Ponte Milvio. Oggi in apertura dell’udienza l’avvocato Massimiliano Gabrielli, uno dei legali di parte civile, ha preso la parola davanti ai giudici della Prima Corte di Assise per annunciare la presentazione e il deposito della querela. “Alla luce delle trascrizioni della deposizione della dottoressa Agnese Cedrone dell'udienza del 22 maggio scorso riteniamo che non sia in alcun modo accettabile quello che abbiamo sentito dire in aula e non può passare in alcun modo sotto traccia - ha spiegato l’avvocato Gabrielli - Non è tollerabile e per questo ieri sera abbiamo presentato una querela per omissione di atti d'ufficio e ne produciamo qui una copia alla corte e al pm e una richiesta, dove ci fossero riscontri contraddittori rispetto a quello che è stato detto, per dare un seguito per falsa testimonianza”.
Nella denuncia si chiede in particolare di verificare le condotte dei pubblici ufficiali della Divisione Amministrativa in relazione alle segnalazioni del Dirigente del Commissariato Ponte Milvio, il nesso causale tra le condotte omissive dei pubblici ufficiali e quanto si è poi verificato a Fidene l’11 dicembre del 2022 quando Claudio Campiti ha aperto il fuoco durante la riunione del consorzio Valleverde uccidendo quattro donne, e l'eventuale sussistenza di motivi legittimi che possano giustificare l'omissione di atti d'ufficio.