
Dal 9 al 21 giugno 2025, negli spazi della galleria Iconic Art System a Caserta, ha preso vita Lost in Blue, la prima personale italiana dell’artista canariano Pedro Perdomo. Nato nel 1998 a Santa Cruz de Tenerife e scoperto da Giuseppe Loffredo, fondatore della Loffredo Foundation for Arts and Inclusion e ideatore di Iconic Art System, Perdomo è arrivato in Italia grazie a una visione curatoriale che guarda alla provincia come nuovo centro dell’arte. Dopo l’esordio con la mostra collettiva CRASH alla Reggia di Caserta nel marzo 2025, Lost in Blue rappresenta un ulteriore capitolo del progetto di diffusione culturale promosso da Loffredo.
Nel cuore della Campania, dunque, si è acceso un dialogo tra territori apparentemente lontani: le Isole Canarie e il Mezzogiorno d’Italia, l’Atlantico e il Tirreno. In mostra, dodici tele che raccontano corpi sospesi, attraversati dal blu del mare e da una sensibilità profonda, non stereotipata. “Ogni opera nasce da una connessione con l’acqua. Da bambino passavo ore nell’oceano: ora uso la pittura per ricreare quella sensazione di fusione, di abbandono. Il blu per me è un paesaggio mentale”, afferma Perdomo. L’artista ribalta la retorica del maschile, proponendo una nuova idea di identità, fatta di immersione, ascolto, trasformazione.
Ma la mostra è anche una dichiarazione d’intenti sul territorio. Iconic Art System non è una semplice galleria, bensì un dispositivo attivo, un laboratorio di presenza e visione. Nato come progetto della Loffredo Foundation, il centro ha scelto la provincia come spazio d’azione: una scelta coraggiosa, che sottrae l’arte contemporanea ai consueti snodi metropolitani e la innesta nei luoghi dove è più urgente agire. Caserta diventa così una città aperta, dove la cultura non si limita a essere fruita, ma vissuta.
Il mecenatismo che Giuseppe Loffredo promuove è quello dell’azione, del confronto, della fiducia nei linguaggi nuovi. Portare Pedro Perdomo a Caserta significa creare un ponte culturale, dare voce a una nuova generazione di artisti e proporre la provincia come crocevia di riflessione e di futuro. Non una periferia, ma un baricentro possibile. Lost in Blue è un’opera collettiva: il gesto dell’artista, l’intuizione del curatore, l’ascolto del pubblico, la capacità di un luogo di trasformarsi e accogliere.
“Pedro Perdomo” racconta Giuseppe Loffredo “è stata una delle grandi sorprese della mostra Crash alla Reggia di Caserta. Non per me, però, perché io ho sempre creduto in lui. Credo che Pedro sia un grande artista, e non solo per la tecnica — oggi è raro trovare un ragazzo così giovane che dipinga a olio con questa maturità — ma anche per la persona che è. Pedro ha una capacità rara di arrivare alle persone: è diretto, semplice, autentico. Riesce a trasferire emozioni vere, e questo si riflette pienamente nelle sue opere. Se guardi i suoi lavori, capisci subito che c’è qualcosa che ti colpisce immediatamente. Riesce a comunicare sentimenti profondi, ma anche puliti, genuini. Sono i sentimenti di un giovane che vive su un’isola ancora poco contaminata dai problemi del mondo, un luogo dove il romanticismo esiste ancora. È anche per questo che piace così tanto, sia al pubblico sia alla critica. E Caserta, in fondo, è solo l’inizio. Questa galleria è il progetto pilota di un’iniziativa molto più ampia, un progetto che ha creduto e continua a credere in Pedro. Partiamo da qui, ma Pedro ha già cominciato a viaggiare: è arrivato anche a Londra, dove due sue opere sono state vendute immediatamente. Ha conquistato pure Londra, e non è che l’inizio”.
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