Gaza, Oms: "Attaccata tre volte nostra residenza a Deir al Balah"

Il post del direttore generale dell'agenzia sanitaria Tedros Adhanom Ghebreyesus: "Chiediamo l'immediato rilascio del personale detenuto da Israele"

Tedros Adhanom Ghebreyesus - Fotogramma /Ipa
Tedros Adhanom Ghebreyesus - Fotogramma /Ipa
21 luglio 2025 | 23.40
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"La residenza del personale dell'Oms a Deir al Balah, nella striscia di Gaza, è stata attaccata tre volte oggi, così come il suo magazzino principale". Lo ha dichiarato il direttore generale dell'agenzia sanitaria Tedros Adhanom Ghebreyesus in un post su X.

"L'esercito israeliano è entrato nella struttura, costringendo donne e bambini a evacuare a piedi verso Al-Mawasi, nel mezzo di un conflitto in corso. Il personale maschile e i familiari sono stati ammanettati, spogliati, interrogati sul posto e sottoposti a controlli con armi da fuoco - spiega Ghebreyesus -. Due membri del personale dell'Oms e due familiari sono stati arrestati. Tre sono stati successivamente rilasciati, mentre un membro del personale rimane in stato di detenzione. Non appena è stato possibile accedervi, 32 membri dello staff dell'Oms e i loro familiari sono stati evacuati presso l'ufficio dell'Oms".

L'Oms "chiede l'immediato rilascio del personale detenuto e la protezione di tutto il suo personale", sottolinea Ghebreyesus, che aggiunge: "L'ultimo ordine di evacuazione a Deir al Balah ha interessato diverse sedi dell'Oms, compromettendo la nostra capacità di operare a Gaza e spingendo il sistema sanitario ulteriormente verso il collasso. Il magazzino principale dell'Oms situato a Deir al Balah si trova all'interno della zona di evacuazione ed è stato danneggiato ieri quando un attacco ha causato esplosioni e un incendio al suo interno. Con il magazzino principale non funzionante e la maggior parte delle forniture mediche a Gaza esaurite, l'Oms è gravemente limitata nel supportare adeguatamente ospedali, team medici di emergenza e partner sanitari, già gravemente a corto di medicinali, carburante e attrezzature.

L'Oms, conclude, "invita urgentemente gli Stati membri a contribuire a garantire un flusso costante e regolare di forniture mediche a Gaza. In quanto principale agenzia per la salute, compromettere le operazioni dell'Oms sta paralizzando l'intera risposta sanitaria a Gaza. Un cessate il fuoco non è solo necessario, è ormai atteso".

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