Mercoledì 30 Aprile 2025
Aggiornato: 17:21
10 ultim'ora clock BREAKING NEWS

Ucraina, accordo terre rare con Usa di nuovo in bilico?

Secondo Ft ci sarebbero "ostacoli dell'ultimo minuto". Kiev spera nella firma in giornata, vice premier ucraina volata a Washington

Washington - Afp
Washington - Afp
30 aprile 2025 | 08.40
LETTURA: 10 minuti

Torna di nuovo in bilico l'accordo sulle terre rare tra Ucraina e Stati Uniti quando fino a poche ore fa sembrava sul punto di tagliare il traguardo finale. Il Financial Times parla di "ostacoli dell'ultimo minuto" dovuti a una disputa nata dopo la maratona negoziale della notte scorsa e che mette in dubbio la finalizzazione dell'intesa.

L'accordo che i due Paesi dovrebbero firmare, visionato dal Ft, sostiene che Stati Uniti e Ucraina, attraverso lo sviluppo delle risorse naturali di Kiev e la creazione di un fondo di investimento congiunto, dovrebbero "cercare di creare le condizioni necessarie per aumentare gli investimenti nel settore minerario, energetico e nelle tecnologie correlate in Ucraina". Le parti, racconta il quotidiano britannico, avevano raggiunto un'intesa di massima dopo che Kiev aveva ottenuto un'importante concessione dall'Amministrazione Trump: solo i futuri aiuti militari sarebbero stati considerati come contributo degli Stati Uniti all'accordo.

Tre funzionari ucraini hanno reso noto che la vice premier ucraina, Yulia Svyrydenko, è volata a Washington per firmare il documento con il segretario al Tesoro statunitense, Scott Bessent. Ma i problemi - hanno spiegato tre persone a conoscenza della questione - sono sorti mentre l'aereo di Svyrydenko si dirigeva nella capitale americana e il team di Bessent le ha fatto sapere che avrebbe dovuto "essere pronta a firmare tutti gli accordi o tornare a casa".

Gli americani - secondo due funzionari ucraini - vogliono che Kiev firmi sia l'accordo quadro che un accordo dettagliato sul fondo. Una persona al corrente delle valutazioni degli Stati Uniti ha affermato che i negoziati non si sono conclusi perché l'Ucraina ha cercato di rivedere i termini concordati. L'intesa, tuttavia, potrebbe essere firmata se l'Ucraina dovesse ritirare le sue richieste. Kiev, dal canto suo, sostiene di non poter firmare entrambi i documenti oggi perché l'accordo sul fondo deve essere prima ratificato dal Parlamento. "Oggi siamo pronti a firmare l'accordo quadro", ha dichiarato un funzionario ucraino, aggiungendo però che le probabilità di successo sono di poco superiori al "50-50".

Mentre, secondo il Ft, le trattative continuano, il primo ministro ucraino, Denys Shmyhal, ha dichiarato alla televisione nazionale di sperare che l'accordo quadro venga firmato entro "le prossime 24 ore". "Non appena saranno definiti tutti i dettagli finali, cosa che spero accada entro le prossime 24 ore, l'accordo verrà firmato e faremo il primo passo", ha scandito.

Sebbene l'accordo quadro non offra esplicitamente garanzie di sicurezza statunitensi per l'Ucraina, si evidenzia "un ampio allineamento strategico a lungo termine e una dimostrazione tangibile del sostegno degli Stati Uniti d'America alla sicurezza, alla prosperità, alla ricostruzione e all'integrazione dell'Ucraina nel contesto economico globale".

Russia: "Putin aperto a negoziato diretto

l presidente russo Vladimir "Putin è aperto al dialogo per arrivare a una soluzione diplomatica del conflitto in Ucraina". Parola del portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che, in un incontro con i giornalisti, ha sottolineato come "non ci sia stata ancora nessuna risposta da parte di Kiev sulla disponibilità al dialogo" mostrata da Mosca. "Il presidente Putin ha confermato la sua disponibilità a negoziati diretti con gli ucraini senza alcuna precondizione", ha detto Peskov ai giornalisti. "Purtroppo non abbiamo ancora ricevuto alcuna dichiarazione da Kiev su questo tema, quindi non sappiamo se Kiev sia pronta o meno", ha aggiunto.

In Ucraina è in corso ''un conflitto complesso che non può essere risolto immediatamente'', né può avere ''una soluzione rapida come vogliono gli Stati Uniti', ha dichiarato ancora il portavoce del Cremlino. "Capiamo che Washington voglia arrivare rapidamente alla soluzione'' del conflitto in Ucraina, ''ma allo stesso tempo speriamo che si comprenda che la risoluzione della crisi ucraina è troppo complessa per essere risolta dall'oggi al domani. Ci sono molti dettagli e molte piccole sfumature che devono essere chiarite prima di giungere a un accordo", ha detto ancora Peskov sottolineando che, in ogni caso, ''la Russia è pronta a mobilitarsi, se necessario, come durante la Grande Guerra patriottica''. "Se questo grande Paese dovesse avere bisogno di rialzarsi, lo farà da un momento all'altro. Nessuno può dubitarne", ha sottolineato.

Trump: "Putin ora vuole fermarsi"

Dal canto suo Donald Trump è convinto che senza il suo ritorno alla Casa Bianca Putin si sarebbe preso tutta l'Ucraina. E che ora invece, per merito suo, il presidente russo "vuole fermare la guerra". "Credo che Putin volesse l'intera Ucraina, penso che non avessi vinto le elezioni si sarebbe preso tutto il Paese", ha detto in un'intervista a Abcnews in occasione dei suoi primi 100 giorni di presidenza.

"E grazie a me, credo che ora sia disposto a fermare i combattimenti", ha aggiunto il presidente americano che ha ripetuto che "se non fosse stato per me lui avrebbe voluto occupare l'intero Paese". "Io ho sempre sentito, quando ho lasciato la Casa Bianca, che questo non sarebbe mai potuto succedere - ha detto ancora riferendosi al suo primo mandato - quando è arrivato Biden, non dirò se abbia gestito o no la cosa in modo giusto, ma ovviamente non è stato positivo perché è iniziata la guerra".

Ondata di attacchi russi

Sul fronte della cronaca, la Russia oggi ha attaccato le città ucraine di Kharkiv, Dnipro, l'insediamento minerario di Dobropillia, e altre località, con più di 100 droni da combattimento, ha denunciato il presidente Volodymir Zelensky. "Droni russi hanno sorvolato l'Ucraina tutta la mattina. E' diventata un'abitudine quotidiana", ha aggiunto, precisando che dall'inizio della settimana, in soli tre giorni, sono stati dispiegati 375 droni. Negli attacchi di oggi ci sono stati 50 feriti, fra cui due bambini colpiti a Kharkiv, e un morto, a Dnipro.

Russia respinge proposta Kiev per cessate il fuoco 30 giorni

Il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov ha respinto la proposta di Kiev di estendere a 30 giorni il cessate il fuoco unilaterale di tre giorni dichiarato dal presidente russo Vladimir Putin per l'inizio di maggio. Mosca ha preso visione dell'offerta avanzata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ma prima è necessario chiarire una serie di questioni, ha dichiarato Peskov. “Senza risposte a queste domande, è difficile avviare un cessate il fuoco a lungo termine”, ha detto, aggiungendo che questa è la posizione di Putin.

Putin ha elencato le condizioni a marzo, quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha proposto un cessate il fuoco di 30 giorni. Tra queste, il divieto per l'Ucraina di utilizzare la pausa per riorganizzare e riarmare le proprie forze e le forniture di armi occidentali a Kiev. Non ha offerto alcuna concessione in cambio.

Lunedì Putin ha dichiarato un cessate il fuoco unilaterale dall'8 all'11 maggio, in concomitanza con l'annuale parata della Vittoria sulla Piazza Rossa di Mosca per celebrare la fine della Seconda guerra mondiale, che in Russia si celebra il 9 maggio. Peskov ha descritto l'annuncio come un “gesto di buona volontà”, mentre Zelensky ha nuovamente chiesto un cessate il fuoco incondizionato e completo. “Devono compiere passi chiari per porre fine alla guerra e noi insistiamo sul fatto che un cessate il fuoco incondizionato e completo deve diventare il primo passo. La Russia deve fare questa mossa”, ha detto Zelensky nel suo discorso notturno.

Yermak: "Mosca vuole stop sanzioni aviazione senza neanche tregua vera"

"La Russia vuole concessioni prima ancora anche solo discutere di una pausa duratura dei combattimenti o di una pace permanente", accusa lo stratega di Zelensky, Andryi Yermak in un articolo pubblicato sul Guardian in cui ricorda che Kiev chiede invece una tregua senza condizioni di 30 giorni e gli Usa un cessate il fuoco permanente. Elemento cruciale delle richieste del Cremlino è il sollevamento delle sanzioni, in modo particolare le restrizioni nel settore dell'aviazione, che limitano l'accesso delle compagnie aeree ai mercati occidentali e bloccano le importazioni di componenti, servizi di manutenzione e altri equipaggiamento critici, ha aggiunto. "La breve pausa offerta da Mosca non farebbe alcuna differenza significativa nella guerra e accettarla consentirebbe al regime, che ha ripetutamente dimostrato la sua intenzione di prolungare la sua guerra di aggressione, di estendere la sua guerra di aggressione e danneggiare le sue chance di una pace duratura, giusta e duratura". Le sanzioni nel settore dell'aviazione "testimoniano i limiti significativi e di successo alle capacità militari del Cremlino", sottolinea Yermak.

Seul: 600 soldati nordcoreani morti finora per Mosca

Intanto, conclusa la seconda fase del coinvolgimento dei soldati nordcoreani per la ripresa del controllo da parte russa della regione di Kurk, a cui hanno preso parte 18mila militari, "non è del tutto escluso che ve ne sarà una terza" missione in Russia delle forze di Pyongyang, ha reso noto il deputato sudcoreano che siede nella Commissione intelligence, Lee Seong-kweun. Al termine di un briefing con le agenzie di intelligence, da cui è anche emerso che "dopo sei mesi del dispiegamento al fronte dei nordcoreani le loro capacità di combattimento sono notevolmente migliorate", il deputato ha inoltre affermato che "la loro inesperienza iniziale è diminuita e hanno acquisito competenze nell'impiego di nuovi sistemi d'arma, inclusi i droni".

Sono circa 600 i soldati nordcoreani uccisi in combattimento nel conflitto innescato dall'invasione dell'Ucraina da parte della Russia, in totale le vittime fra i militari inviati da Pyongyang sono 4.700. Circa 2mila fra i soldati nordcoreani feriti sono stati rimpatriati fra gennaio e marzo, con aerei e treni. Sono ora in isolamento a Pyongyang e in altre località del Paese. Le salme dei morti sono state cremate in Russia. Le ceneri sono state riportate in Corea del Nord, ha aggiunto, sottolineando che il controllo di fatto della regione, da parte delle forze di Mosca sostenute dai soldati nordcoreani, è avvenuto lo scorso 18 marzo.

Sono stati anche segnalati "a causa del dispiegamento prolungato, casi di cattiva condotta, come eccesso di alcol e furti", ha spiegato il deputato confermando l'ordine impartito ai soldati di togliersi la vita piuttosto che essere fatti prigionieri.

Zelensky avverte: "Mosca sta preparando qualcosa in Bielorussia"

Per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky la Russia sta preparando una potenziale aggressione militare con la scusa di esercitazioni congiunte con la Bielorussia quest'estate. “Guardate la Bielorussia: quest'estate la Russia sta preparando qualcosa con la scusa delle esercitazioni militari. È così che di solito iniziano i suoi nuovi attacchi”, ha detto Zelensky al Vertice dei Tre Mari, secondo quanto riportato da Suspilne. “Ma dove questa volta? Non lo so. Ucraina? Lituania? Polonia? Dio non voglia! Ma dobbiamo essere tutti pronti. Tutte le nostre istituzioni sono aperte alla cooperazione”, ha aggiunto.

La Bielorussia ospiterà le esercitazioni militari Zapad 2025 (Ovest 2025) con le forze russe, parte di una lunga serie di esercitazioni che si tengono ogni due anni dal 2009.

Droni ucraini colpiscono impianto militare russo a Murom

Droni ucraini hanno colpito nella notte uno stabilimento militare di Murom, nell'oblast' di Vladimir, in Russia, danneggiando due edifici e innescando un incendio. Lo ha riferito al Kyiv Independent una fonte del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu). Secondo la rivista russa 'National Defense', la struttura, nota come la "fabbrica di polvere da sparo" della città, produce componenti di accensione per le munizioni utilizzate dalle Forze armate russe, dal ministero dell'Interno e dal Servizio di sicurezza federale. "Ci sono state cinque esplosioni nella struttura", ha detto la fonte dell'Sbu. "Due edifici sono stati danneggiati ed è scoppiato un incendio".

Rubio: "Senza proposte concrete su fine guerra da Kiev e Mosca, Usa lasciano ruolo mediatori"

Gli Stati Uniti dal canto loro sono pronti ad abbandonare il ruolo di mediatori nel conflitto fra Russia e Ucraina se non arriveranno dai due Paesi "proposte concrete", ha dichiarato il segretario di Stato americano, Marco Rubio, confermando per la prima volta quanto in molti si aspettavano, a Kiev e nelle diverse capitali europee. "Siamo arrivati al punto in cui sono necessarie proposte concrete su come porre fine al conflitto da parte dei due Paesi. Se non ci sono progressi, abbandoneremo il ruolo di mediatori in questo processo", ha spiegato la portavoce, Tammy Bruce, citando il messaggio di Rubio. L'ultima parola sarà comunque quella di Donald Trump, che proprio ieri in una intervista alla Abc si è detto convinto che Putin voglia la pace, pur respingendo la proposta di Putin per un cessate il fuoco di soli tre giorni. Gli Stati Uniti "non vogliono una cosa di tre giorni per poter celebrare qualcosa d'altro (la giornata della Vittoria, ndr) ma una tregua duratura e completa e la fine del conflitto", ha spiegato Bruce.

Leggi anche
Riproduzione riservata
© Copyright Adnkronos
Tag
Vedi anche


SEGUICI SUI SOCIAL

threads whatsapp linkedin twitter youtube facebook instagram

ora in
Prima pagina
articoli
in Evidenza