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Franco Di Mare, l'ad Rai: "Inviata tutta la documentazione che ha chiesto"

L'annuncio di Sergio in Vigilanza: "Inviato tutto via pec". Il giornalista ammalato di mesotelioma aveva lamentato di aver più volte sollecitato i precedenti gruppi dirigenti dell'azienda senza esito

Franco Di Mare - Fotogramma
Franco Di Mare - Fotogramma
08 maggio 2024 | 23.15
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All'indomani dell'intervista in cui Franco Di Mare ha annunciato a 'Che tempo che fa' di essere malato di mesotelioma, l'ad Rai Roberto Sergio si era impegnato a inviare al giornalista tutta la documentazione richiesta all'azienda negli anni precedenti. E oggi, durante l'audizione in Vigilanza ha annunciato che a Di Mare "è stata inviata ieri, via pec, la documentazione che aveva richiesto".

Ospite di Fabio Fazio, lo scorso 28 aprile, Di Mare Aveva spiegato di essere ammalato di un tumore molto cattivo legato "alla presenza di amianto nell'aria che si prende tramite la respirazione di parcelle di amianto, senza rendersene conto". Un tumore probabilmente correlato al periodo in cui il giornalista ha lavorato come inviato nei Balcani. I documenti servivano quindi al giornalista anche per definire la sua posizione rispetto a eventuali cause di servizio.

Durante l'intervista da Fabio Fazio, Di Mare aveva lamentato l'atteggiamento tenuto dalla Rai di fronte alla sua malattia: si sono dileguati "tutti i gruppi dirigenti, non quello attuale, ma quello precedente, quello precedente ancora - aveva affermato - . Posso capire che esistano delle ragioni di ordine legale, sindacale, ma io chiedevo alla Rai lo stato di servizio che è un mio diritto, i posti in cui sono stato, così potevo provare a chiedere alle associazioni di categoria cosa fare… sono spariti tutti. Se io posso arrivare a capire, e non è che lo debba fare per forza, che possono esistere ragioni legali o sindacali, quello che capisco meno è l’assenza sul piano umano. Persone a cui parlavo dando del tu, perché ero un dirigente Rai, sono sparite, si sono negate al telefono, a me. Come se fossi un questuante. Io davanti a un atteggiamento del genere trovo un solo aggettivo: ripugnante”.

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