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Sciopero Rai e giornaliste minacciate di morte sui social, la solidarietà del sindacato donne

Il dg di viale Mazzini Rossi nel corso dell'audizione: "Colleghe oggetto di aggressioni"

Sede Rai - FOTOGRAMMA
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09 maggio 2024 | 15.50
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"Piena vicinanza a Laura Chimenti e a tutte le colleghe della Rai che in queste ore hanno subito gravi minacce e attacchi indegni per non aver aderito allo sciopero. A loro la solidarietà di Giornaliste italiane". Così l'associazione commenta, su X, le "aggressioni violentissime e di minacce di morte persino sui social" arrivate ad "alcune giornaliste della Rai, del tg1 in particolare, che non hanno aderito allo sciopero, tra cui la giornalista Laura Chimenti che ha letto le edizioni del tg1", come riferito dal dg Rai, Giampaolo Rossi, nel corso dell'audizione, ieri sera, in Commissione di Vigilanza.

Cosa ha detto Rossi

"In queste ore ci sono state alcune giornaliste della Rai, del tg1 in particolare, che non hanno aderito allo sciopero, tra cui la giornalista Laura Chimenti che ha letto le edizioni del tg1, che sono state oggetto di aggressioni violentissime e di minacce di morte persino sui social. Mi piacerebbe che la Commissione esprimesse la sua solidarietà nei confronti delle giornaliste che hanno deciso di lavorare e che invece stanno subendo un'aggressione per il clima che si è venuto a creare per questo sciopero esagerato". Lo ha detto il dg Rai Giampaolo Rossi nel corso dell'audizione in Vigilanza, a proposito dello sciopero di lunedì 6 maggio. "Auspico -ha aggiunto Rossi- che la Commissione esprima solidarietà alle colleghe che il giorno hanno deciso di lavorare".

Le reazioni

"Lo sciopero è un diritto, quanto quello di poter scegliere di lavorare. Questo è un principio che non può essere messo in discussione soprattutto quando si fa del concetto di 'libertà e pluralismo' una vera e propria crociata. Quanto denunciato ieri sera dal direttore generale della Rai, Giampaolo Rossi, in audizione davanti alla Vigilanza, è sconcertante. Esprimendo la mia piena solidarietà alle giornaliste sotto attacco, confido che tutte le parti politiche facciano lo stesso per garantire a tutti la facoltà di poter esprimere le proprie idee senza dover essere vessate", ha dichiarato il deputato di Fratelli d'Italia e componente della Vigilanza Rai, Gianluca Caramanna.

"In Rai si respira un clima inquietante. Apprendo infatti che alcune giornaliste del servizio pubblico, in particolare del Tg1, sarebbero state aggredite violentemente a mezzo social, anche con minacce di morte, per non aver aderito allo sciopero organizzato dal sindacato di sinistra di viale Mazzini. È un fatto gravissimo, che rimanda la mente agli anni di piombo, quando i cosiddetti ‘crumiri’ venivano aggrediti dai comunisti scioperanti", ha dichiarato in una nota Raffaele Speranzon, senatore vicecapogruppo vicario di Fratelli d’Italia e componente della commissione Vigilanza Rai.

"Alle giornaliste Rai va tutta la mia solidarietà, mentre ai livorosi che non accettano la pluralità di idee all’interno della Rai gli italiani rivolgono un messaggio chiaro: il vento è cambiato, il servizio pubblico non può più essere ostaggio di gruppuscoli di potere discriminatori imbevuti di ideologia", ha aggiunto Speranzon.

"Le minacce e gli insulti ricevuti dalle giornaliste della Rai meritano una ferma condanna da parte delle istituzioni. Sono la dimostrazione di un clima pericoloso, alimentato da chi in questi giorni continua a soffiare sul fuoco della polemica. Non possiamo accettare che il sacrosanto diritto di decidere se aderire o meno ad uno sciopero venga messo in discussione da chi evidentemente non ama le regole della democrazia e tenta di imporre una visione di pensiero unico. Rivolgo per questo a tutti l’appello a moderare i toni e a riportare le legittime diversità di vedute all’interno di un confronto democratico". Così il senatore di Forza Italia, Roberto Rosso, capogruppo di Forza Italia in commissione Vigilanza.

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