Il leader Cgil alla manifestazione dei pensionati: "Facciamo politica? Sì facciamo quello che dovrebbe fare la politica"
"La precettazione del nostro sciopero generale è stata contro la Costituzione perché lo sciopero non è un diritto dei sindacalisti ma è un diritto delle singole persone. Scioperare non è un obbligo ma se tu metti in discussione questa libertà stai mettendo in discussione la democrazia e la libertà dei cittadini di usare la propria testa e di utilizzare un diritto”. Così il leader Cgil, Maurizio Landini, chiude la manifestazione dei pensionati della Cgil a Roma. “I padri costituenti hanno riconosciuto un diritto che oggi vuole essere messo in discussione rendendo il singolo lavoratore più solo e più debole di fronte al datore di lavoro. Una decisione che va insieme all’attacco al contratto nazionale di lavoro oggi in corso”, afferma Landini che torna sul tema anche a margine: “L’operazione del ministro Salvini è stata un’operazione propagandistica, autoritaria e antidemocratica”.
“Non abbiamo nessuna intenzione di abbassare la testa - scandisce chiudendo la manifestazione dei pensionati della Cgil - Il problema non è aspettare che passi la nottata. Non possiamo aspettare di vedere quando cambierà il governo. Oggi è il momento”.
“E lo dico perché il paradosso finale di questa nostra battaglia, che vogliamo sviluppare, è che chi oggi vuole cambiare la nostra Costituzione anziché applicarla viene proprio da quelle culture che non hanno partecipato a costruire la nostra Costituzione. Una Costituzione che abbiamo bisogno non solo di difenderla, ma di praticarla in ogni territorio e in ogni luogo di lavoro. Non dobbiamo avere paura, è il momento del coraggio”, esorta il leader Cgil.
“Quando ci attaccano o meglio tentano di attaccarci con qualcuno che pensa di dirci una cosa offensiva e cioè che stiamo facendo politica noi rispondiamo sì, noi stiamo facendo quello che dovrebbe fare la politica - dice Landini - Fare politica non è rispondere a un interesse privato; fare politica è rappresentare l’interesse generale di un Paese mettendo al centro la condizione di vita delle persone”.
Il leader della Cgil scandisce: “Il governo sta facendo cassa e sta prendendo i soldi dei lavoratori e dei pensionati. Questo sta avvenendo in un Paese che ha 110 miliardi di evasione fiscale e che vede un aumento dei profitti degli extra-profitti che non ha precedenti. Il governo anziché andare a prendere i soldi dove sono e a colpire la tassazione delle rendite finanziarie e immobiliari sta facendo cassa e ha fatto cassa sui lavoratori e pensionati. E addirittura sui più poveri tagliando il reddito di cittadinanza”.
I pensionati Cgil sono scesi in piazza contro la manovra. “Ci avete rotto le tasche” lo slogan più che esplicito che ha accompagnato la manifestazione a Roma: ampia la piattaforma rivendicativa che ad un anno di distanza ribadisce in sostanza il no ai "pensionati bancomat", utilizzati "solo per far cassa". Al centro delle richieste oltre agli aumenti degli assegni pensionistici dunque anche l’allargamento della platea per i beneficiari della 14esima, il no al blocco della rivalutazione ma anche il capitolo sanità, contro il dirottamento delle risorse ai privati per ridurre le liste di attesa e la non autosufficienza ancora senza risorse. Uno sguardo infine al drammatico scenario internazionale, sopra a tutti la guerra israelo-palestinese.