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A Milano oltre 730 alberi messi a dimora nei parchi colpiti dal nubifragio del 2023

Conclusa l'operazione per il ripristino del verde dopo il nubifragio che colpì la città nell’estate del 2023 provocando la caduta di oltre 4mila piante

A Milano oltre 730 alberi messi a dimora nei parchi colpiti dal nubifragio del 2023
07 maggio 2025 | 12.54
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Si è conclusa l'operazione di ripiantumazione ai Giardini Montanelli e al Parco Forlanini di Milano per il ripristino del verde dopo il nubifragio che colpì la città nell’estate del 2023, con raffiche di vento che hanno raggiunto anche i 100 chilometri orari, provocando la caduta di oltre 4mila piante. Oltre 730 gli alberi messi a dimora, anche grazie alla generosità di Msc Foundation e di Webuild, che hanno partecipato come donatori ad una raccolta fondi avviata dal Comune di Milano.

L'amministrazione comunale ha voluto ringraziare pubblicamente i due donatori con un evento che si è tenuto oggi a Palazzo Marino, in cui sono stati presentati i due progetti di messa a dimora delle alberature e a cui hanno partecipato, oltre a rappresentanti del Comune di Milano, anche Pierfrancesco Vago, presidente esecutivo della divisione crociere del Gruppo MSC e presidente del Comitato esecutivo della Msc Foundation e Pietro Salini, amministratore delegato di Webuild.

Ai Giardini Indro Montanelli, tra i parchi più colpiti dal nubifragio con la perdita di 187 alberi e il danneggiamento di 4 alberi monumentali, sono stati messi a dimora 220 alberi; tra le specie piantumate frassini, canfore, tigli, querce, aceri, ippocastani. E ancora pino strobo, gleditsia, ginkgo biloba, sono per citarne alcune. Al Parco Forlanini, che durante il nubifragio ha perso più di 350 piante, sono stati rimessi a dimora 510 alberi, tra cui aceri, tigli, bagolari, salici, querce, cedri e platani. Le specie delle alberature messe a dimora sono state scelte perché caratterizzate da una buona resistenza a elevate temperature, alla siccità, all’inquinamento urbano e agli attacchi di patogeni e parassiti: in alcuni casi sono state effettuate semplici sostituzioni, in altri inserimenti mirati per limitare eventuali danni e stress legati proprio all’innalzamento delle temperature e all’inquinamento urbano.

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