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Carlotta Benusiglio, stilista impiccata a Milano: assolto l'ex in via definitiva

La 37enne Carlotta Benusiglio è morta il 31 maggio del 2016, il suo cadavere è stato trovato nei giardini di piazza Napoli della metropoli lombarda

Carlotta Benusiglio (Fotogramma)
Carlotta Benusiglio (Fotogramma)
08 maggio 2024 | 17.43
LETTURA: 2 minuti

Diventa definitiva l'assoluzione per Marco Venturi nel processo per la morte dell'ex fidanzata Carlotta Benusiglio, la 37enne trovata impiccata con una sciarpa a un albero nei giardini di piazza Napoli a Milano il 31 maggio del 2016. I giudici della prima sezione penale della Cassazione hanno rigettato il ricorso della procura generale di Milano contro l'assoluzione, pronunciata dalla Corte di Assise di Appello di Milano nello scorso ottobre.

In primo grado l'uomo era stato condannato a sei anni per 'morte come conseguenza di altro reato', ossia condotte di stalking. I supremi giudici hanno così accolto la richiesta formulata oggi in aula dal sostituto pg di Cassazione che aveva sollecitato la conferma dell’assoluzione per l’ex fidanzato di Benusiglio.

“Oggi si è chiusa una vicenda processuale durata ben 8 anni - dice l’avvocato Andrea Belotti, difensore dell'ex fidanzato -. La vicenda che ha visto come protagonista Marco Venturi. Una vicenda giudiziaria che, secondo la corte di Assise di Appello di Milano, in questo confermata dalla sentenza di oggi e dalla stessa requisitoria del Procuratore generale, non avrebbe neppure dovuto cominciare”. “A mio parere invece è bene che, con giudizio chiaro e definitivo, sia stato accertato, senza che alcun dubbio permanga, che Marco Venturi non ha commesso alcun reato. Questo è oggi un punto fermo non solo processuale, ma storico fattuale a cui nessuno potrà sottrarsi. Al di là della grande gioia personale, per la lunga amicizia che mi lega a Marco Venturi, al di là della soddisfazione professionale per il risultato conseguito, resta in me - sottolinea - un sentimento di profonda amarezza e dispiacere per aver visto e sentito una persona additata per 8 anni come un mostro assassino della propria compagna da molta, troppa stampa in ciò agevolata da scelte giudiziarie incomprensibili”. “Aggressione che dura ancora oggi da parte di alcuni. Sarebbe bastato leggere le carte per evitare giudizi così sommari e devastanti. Spero che l’esito definitivo odierna sia un nuovo inizio per tutti”, conclude il penalista.

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